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Dieci anni fa, a MARISTAER Grottaglie, veniva inaugurato il primo monumento ai caduti dell’Aviazione di Marina Militare. Un’opera dell’architetto Francesco Carbotti

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Grottaglie (Ta) – Doveva essere una grande stele, sulla parte superiore della lapide  lo stemma turrito tra le ali dell’Aviazione Navale. Ai lati degli elenchi con i distintivi di specialità e categoria storici e attuali del personale dell’Aviazione Navale. Ma per un coincidenza fortuita arriva l’apporto di un giovane architetto il 43 enne Francesco Carbotti.

L’architetto Carbotti il primo a sinistra

Ecco che il monumento si arricchisce di  parti in metallo ai piedi della lapide, delle vele per un chiaro richiamo alla marineria che rappresentano anche i resti di un aereo abbattuto, mentre l’asta più alta rappresenta la congiunzione tra l’infinito ed eterno del cielo con i Caduti stessi.  Un’opera che è stata realizzata grazie alle risorse umane interne (maestranze civili e militari), della base,  in occasione del centenario dell’Aviazione Navale, ovvero dall’anno del primo brevetto di volo militare (1913) del STV Mario Calderara.

All’architetto Carbotti chiediamo come si è trovato coinvolto in questo progetto? 

È stato quasi per caso, era fine aprile  e mi trovavo nella marmeria Strada come cliente, e seppi che a MARISTAER Grottaglie stavano realizzando una grande stele in cui sarebbero stati  elencati i caduti dell’Aviazione di Marina Militare, due ufficiali erano li per commissionare l’enorme lastra di marmo, parlando con loro esternai l’idea che una lastra sarebbe stata misera, molto più completo se alla lastra si abbinasse una struttura architettonica che contestualizzasse il tutto in un monumento ai caduti. Da lì incontro in studio e poi  convocato in base e in una settimana  tirai fuori il progetto e quindi in un mese la realizzazione del monumento,  per me è stato un onore realizzare questo progetto, oltre al fatto che vivendo molte ore in base mi sentivo in famiglia, accolto e coccolato.

 

Mollai tutto quello che avevo da fare e con un impegno di 8/9 ore al giorno, con la  collaborazione delle maestranze civili e  del personale militare (ufficiali e sottufficiali), con grande fermento ed entusiasmo di tutti, in un mese,   arrivammo al completamento e ovviamente all’inaugurazione, era il 28giugno 2013. Fu così inaugurato il primo monumento italiano  ai caduti dell’Aviazione di Marina Militare nel   Piazzale delle  Bandiere, sito del monumento, con una cerimonia militare presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, la benedizione  del monumento fu affidata al Cappellano militare mons Renato. È stato entusiasmante per me realizzare questo progetto, insieme agli operai e i militari che mi affiancarono in quel periodo meraviglioso,  dove eravamo investiti di un compito straordinario e per noi motivo di orgoglio. Non c’era giorno in cui non chiamasse l’ammiraglio De Giorgi al comandante Dionigi  per sapere come procedessero i lavori.

Purtroppo in questa bellissima storia professionale, ci fu una parentesi un po’ triste per me, completato il monumento non vi era traccia di una targa legenda esplicativa, dove tra l’altro mi sarei aspettato la menzione del progettista e del direttore ai lavori. Grande delusione da parte mia, il comandante Dionigi non l’aveva ritenuta necessaria, invece quando subentrò il comandante Ricciardi si prodigò affinché fosse rimediata questa grave mancanza. E finalmente una targa fu posizionata alla base del monumento.

E finalmente la targa
Il monumento, alto 18 metri, si sviluppa su una superficie di 65 mq. La struttura: fondazione e pilastri di ancoraggio in cemento armato con armatura antisismica; Pennoni e struttura a sostegno della targa commemorativa, in acciaio verniciato a freddo; targa (3×2)commemorativa in marmo bianco di Carrara con i simboli della Marina Militare in terracotta invetriata a rilievo; vele in acciaio Corten; base in pietra di Trani.

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direttore

Lilli D’Amicis - giornalista - Arcangela Chimenti D’Amicis, così risulta all’anagrafe di Grottaglie, dove è nata il 10 luglio del 1955  e dal 2010 risiede, dopo un’assenza di quasi 20 anni, ma tutti la conoscono come Lilli D’Amicis, giornalista senza peli sulla lingua, dal 1984 esercita una delle professioni più affascinanti, il giornalismo appunto, un’attività che principia come corrispondente al Corriere del giorno di Taranto, grazie al quale, nel 1986, ottiene l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti di Puglia e da allora comincia una fitta attività in giro per l’Italia, ricoprendo vari ruoli sempre nell’ambito della comunicazione giornalistica.  Ha collaborato nei Tg di Videolevante di Taranto, Retepuglia, Trcb e Puglia Tv tutte emittenti del brindisino. A Puglia tv realizza il primo tg fatto dai bambini delle scuole elementari di Brindisi, un successo ed una novità che la portò a Sanremo, in una Convegno nazionale ACLI per parlare di questo singolare esperimento.Poi trasferitasi al nord, a La Spezia, ha iniziato a collaborare con l’emittente televisiva Astro tv ed Uno Tv, nella prima ha realizzato e condotto programmi di approfondimento giornalistico, nella seconda invece ha ricoperto l’incarico di capo redattore, redigendo e conducendo Tg e programmi di approfondimento.A Roma ha collaborato a Il Tempo, redazione cronaca e poi spettacoli. Tornata in Puglia a Brindisi, è entrata a far parte della redazione giornalistica di Ciccio Riccio fm, dove realizzava 7 radio notiziari al giorno, e contemporaneamente teneva due rubriche di spettacolo, sul Corriere del Giorno di Taranto, da lei ideate “Radioascoltando” e “Televisionando”.Nel 1997 fonda un giornale cittadino, il mensile di varia informazione, ZOOM, tutto a colori, formato poket, con una tiratura di 2000 copie, con vendite che hanno toccato le 1500 copie, naturalmente oltre ad editore era anche direttore. Zoom fu all’epoca il primo giornale cartaceo ad avere un sito internet: www.zoomonline.it. Nel 2001 è costretta a chiudere il suo amato Zoom, dove si sono formati alcuni ragazzi, oggi giornalisti locali di talento, la chiusura fu dovuta anche a un furto nella redazione che mise in ginocchio le già magre risorse finanziarie del giornale.Dal 1998 firma le testate giornalistiche dell’emittente radiofonica “Ciccio riccio” e “Disco box”. Dal 2006 è stata addetto stampa di un Senatore di Puglia e dal 2000 fornisce il servizio di uffici stampa politici (attualmente non più). Nel marzo del 2011 fonda un nuovo giornale, ma questa volta è solo on line: www.oraquadra.info e dal 2004 ha un blog di successo: www.tuttoilresto-noia.blogspot.com , già nel titolo è una leggenda, firme di studiosi ed intellettuali locali contribuiscono alla redazione di questo blog che conta una media di 1200 visitatori al giorno.Ha conseguito la maturità scientifica e diploma magistrale, non è riuscita a laurearsi perché il suo tempo oltre che dal lavoro giornalistico è stato impiegato nel  crescere i suoi due meravigliosi figli, avuti in giovanissima età e ai quali non ha voluto mai far mancare l’affetto del padre, suo marito Oreste, ufficiale della Marina Militare in carriera, sempre in giro per il mondo e lei appresso a lui con Michela oggi giovane avvocato e Giovanni pilota di aerei e istruttore piloti di linea, e per 4 mesi all'anno (Estate) pilota di canadair.

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