Domenico Todisco, ceramista nato e formato a Grottaglie, sceglie Martina Franca per aprire il “negozio-scrigno” visitato a sorpresa da Vittorio Sgarbi
Il fatto è accaduto il 1 settembre scorso al Teatro Verdi di Martina Franca dove ha avuto luogo un’ importante serata di beneficenza, protagonista l’arte e la cultura raccontata dal Critico d’arte e Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, il tema: “Pasolini e Caravaggio”, a fine serata il ceramista Domenico Todisco ha voluto fare dono di una splendida acquasantiera in cui è raffigurato san Martino, patrono della Città della Valle d’Itria. Domenico grottagliese verace, formatosi sui prestigiosi “banchetti” di grandi maestri della ceramica grottagliese, suo nonno Domenico e Orazio del Monaco, ha scelto di stare fuori Grottaglie aprendo La ceramica di Todisco Domenico proprio a Martina Franca (Ta), in cui sta ottenendo un gran successo e dove Sgarbi è rimasto folgorato dall’arte di Domenico, “Domenico ha la festa nella mani”, testuali parole del Sottosegretario alla cultura, vergate a penna, sull’ultimo libro del prof Sgarbi.

“Domenico Todisco oggi 40enne, fin da piccolo, ha iniziato a familiarizzare col mondo della creta e della ceramica frequentando lo studio del nonno paterno, dove realizzava piccoli oggetti in ceramica. Da ragazzo non poteva che frequentare l’Istituto d’Arte Calò, oggi Liceo artistico, sezione ceramica, ma non smette mai di frequentare la Bottega Del Monaco e sotto la direzione del prof. Orazio Del Monaco, affina la tecnica della tornitura, e quindi della modellatura e decorazione ceramica, quindi apprende tecniche antiche che nella scuola non insegnano. La Bottega d’Arte Ceramica Vincenzo del Monaco per lui è fonte di grande apprendimento ma nel 2019 decide di avviare la grande avventura da titolare della Bottega Artigianale La ceramica di Todisco Domenico con sede in Corso dei Mille n. 5 a Martina Franca, dove, realizza manufatti artistici, che, prendono spunto dalle antiche forme della Ceramica Grottagliese del ‘600, pezzi unici, perché realizzati artigianalmente al tornio, rifiniti, modellati, smaltati e decorati esclusivamente a mano. È in questo autentico scrigno, contenitore di oggetti unici e di gran pregio che il prof- Sottosegretario Vittorio Sgarbi si è voluto affacciare a sorpresa, la mattina del 2 settembre, colpito dal dono ricevuto la sera prima al Teatro Verdi. La notizia che sarebbe passato Sgarbi dal suo negozio a Domenico è arrivata inaspettata e lui al momento era nel laboratorio a lavorare la sua amata creta e in tutta fretta si è fiondato a ricevere Sgarbi.
Grandi emozioni per Domenico che con tanti sacrifici e coraggio ha scelto di avviare la sua attività imprenditoriale di Ceramica d’Arte, fuori dalla sua Grottaglie, e ricevere tali apprezzamenti dal numero uno dei critici d’arte italiani è davvero un meraviglioso riconoscimento che sicuramente sarà da sprone per fare sempre meglio Arte ceramica di qualità e d’autore, come il suo buon sangue non mente.
Di seguito ciò che Domenico Todisco ha scritto nella pergamena allegata al dono della acquasantiera:
Preg.mo Onorevole
Prof. Vittorio Sgarbi,
sono estremamente onorato di poterLa omaggiare con una delle mie modeste opere che ha come tema un’acquasantiera, simbolo che integra perfettamente la vocazione ed il patrimonio del nostro territorio.
Ho inteso porre al centro della scultura la figura di San Martino, un uomo buono che ha insegnato e trasmesso da sempre i valori della fratellanza, dell’altruismo e della misericordia,
la cui leggenda è una di quelle più educative che si conoscano, non solo perché racconta la bontà del gesto compiuto ma, anche, e soprattutto, della conseguente ricompensa “divina” da lui ricevuta che si ricollega al concetto tanto raro quanto prezioso, di gratitudine, purtroppo di questi tempi sempre più desueto.
La figura del Santo è contornata da foglie di acanto che richiamano la maestosità della Magna Grecia, che ha plasmato e intriso gran parte della nostra cultura.
Il piacere del dono è fatto sicuramente di piccole cose.
Con la speranza che questo mio pensiero si una di quelle
Confesso che è stato un piacere averla conosciuta e nel salutare mi sia consentito ricordarLe che esiste ancora “il buon artigianato” e spero, dal profondo del mio cuore, che venga riqualificato perché proprio attraverso questo ci siamo ritagliati un posto importante nel mondo dell’arte.