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“Canzoni da osteria” è il nuovo progetto di Francesco Guccini

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 «Fra Israele e Palestina in mezzo ci sono le vittime»

Milano – Lo ha accennato Francesco Guccini alla presentazione di “Canzoni da osteria”, il suo nuovo progetto discografico in uscita il 10 novembre con ci accompagna ancora una volta tra le sue melodie del cuore e le immagini evocative dei suoi ricordi.

«Mi sono girate per la testa per anni – ha confessato – Erano tante, forse troppe, e ce ne sarebbero state a sufficienza per confezionare altri venti progetti».

Naturale prosecuzione del precedente album “Canzoni da intorto, certificato disco di platino, vincitore della Targa Tenco per la categoria interprete di canzoni e album fisico più venduto del 2022 che ha segnato il ritorno a cantare di Francesco Guccini a dieci anni di distanza dall’ultimo progetto in studio, “Canzoni da osteria” è una raccolta di canti popolari selezionati dal maestro, rivisitati in chiave strettamente personale, per un suggestivo viaggio tra culture e tradizioni nascoste, veri e propri gioielli del repertorio nazionale e internazionale.

«Passo per un grande esperto di osterie ma in effetti ne conoscevo solo tre – ha ammesso – Una chiudeva alle 8 di sera, l’osteria delle dame l’ho frequentata per un paio d’anni, e l’altra dei poeti, verso la fine degli anni sessanta. Le osterie erano frequentate da anziani, tutti semialcolizzati, a bere sangiovese».

Un viaggio sonoro lungo 14 tracce tra cultura, tradizioni nascoste e storia, che ha come punto di partenza l’inno italiano della Resistenza “Bella ciao”, prosegue in Sud America con “Jacinto Chiclana”, “El caballo negro”, “La chacarera del 55” con Flaco Biondini e “Sur”, fino a cantare dell’amore in ogni sua forma con “Amore dove sei”, “Maria la guerza” e “La tieta”; non mancano le tradizionali “Il canto dei battipali” in veneto, “La maduneina dal Baurgh ‘d San Pir” in bolognese, “Hava nagila” in ebraico, la nostalgica “The last thing on my mind” e il folk americano in “Cotton fields” e, a chiudere il disco tra il greco e l’italiano, il brano bilingue “21 aprile”.

«“Bella ciao” è stata scelta da me, cantata da molte donne, la cantavano soprattutto le mondine – ha apostrofato – É diventata il simbolo della protesta: mi sono concesso una licenza cantando ‘ho trovato l’oppressor’ e non ‘l’invasor’».

“Canzoni da osteria” è disponibile nei formati cd, cd limited edition maxi formato, vinile, vinile special edition (edizione limitata numerata e colorata), e per i veri intenditori uno speciale doppio vinile edizione esclusiva con tracce strumentali incisione diretta dai mix (edizione limitata e numerata).

«All’osteria delle dame non si cantavano solo canzoni bolognesi ma anche politiche, ironiche reinterpretazioni di canzoni sanremesi – ha osservato – Uno studente israeliano di nome Elisha che studiava medicina introdusse una canzone ebraica, “Hava nagila”: nei giorni scorsi quello studente, ormai medico, mi ha telefonato colto dalla nostalgia per la Bologna di quegli anni e per i suoi amici di allora».

Francesco Guccini è un artista a tutto tondo, autore, cantautore, scrittore, e chi più ne ha più ne metta.

«Ho letto tanto, il primo libro all’età di 5 anni, non andavo ancora a scuola, ho letto di tutto – ha chiosato – Ora non riesco più a leggere e questo mi fa soffrire tantissimo: mi arrivano valanghe di libri ma non riesco più a leggerli».

In occasione della pubblicazione di questo nuovo progetto discografico, fino a domenica 26 novembre, nell’ambito della Milano Music Week a Milano lungo via Dante sarà possibile prendere parte all’esperienza immersiva di “Ma ho fatto anche il cantautore, Francesco Guccini: oltre il palco”, la mostra fotografica a cielo aperto che NEWU, società di consulenza strategico-creativa, ha concepito e realizzato per BMG Italia con l’obiettivo di raccontare un Guccini inedito, privato, con alcuni degli scatti più iconici che ripercorrono la vita, la storia e la sua carriera lontano dal palcoscenico.

Francesco Guccini presenterà “Canzoni da osteria” sabato 11 novembre a Milano presso la Triennale Milano e venerdì 1 dicembre a Bologna presso il Cinema Modernissimo.


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Franco Gigante

Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all'albo professionale dell'ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound. Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo. «Nel 1982 ero inviato per il Corriere del Giorno e fui chiamato sul palco in rappresentanza dei quotidiani regionali, insieme a Sandro Mayer per i settimanali e a Mario Fegiz per i quotidiani nazionali: controfirmammo la busta con il nome del vincitore indicato da Giucas Casella che fu aperta alla nostra presenza nella serata finale: c’era il nome di Riccardo Fogli, vincitore di quell’anno con la canzone “Storie di tutti i giorni”». Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda. «Sul palco del Saint Vincent Estate 1978 presi parte a un gioco musicale in coppia con Fred Bongusto e trasmesso per la prima volta a colori dalla Rai; fra gli altri artisti di quella edizione c’erano anche Mia Martini, Patty Pravo, Franco Califano, Renato Zero, Tozzi, i Pooh, Oxa e Venditti». È inviato musicale dell'agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto. Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport. È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto. Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d'Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d'Argento, Mandarino d'Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d'Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Discoteca DNA di Ginosa Marina, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta. Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca. A metà anni settanta ha dato vita a Radio Gieffe Castellaneta insieme ad altri appassionati di musica. «Era una delle prime radio ‘libere’ italiane della Puglia che condivisi con alcuni imprenditori per la parte economica e con molti giovani promettenti dee-jay; la radio dava voce ai cittadini con programmi di dediche e aveva anche strisce specifiche di vari generi musicali». In ambito sportivo è stato dirigente del Milan Club Castellaneta e della squadra del Castellaneta Calcio, insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza FIGC 1992 e 2003. «Entrambe le Stelle al merito sportivo mi furono consegnate a Roma, nel 1992 dal presidente Antonio Matarrese e nel 2003 dal presidente Franco Carraro: in entrambe le occasioni l’emozione fu tantissima». Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni insieme ad altri sportivi. Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta Campagna.

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