Rinnovo Commissioni, CentroDestra: vergognoso quello che sta accadendo!
Non saremo complici della malapolitica che regna in Consiglio regionale per colpa di Emiliano e Capone
Bari – “Neppure in un Consiglio comunale. Anzi peggio, neppure in una riunione di condominio – con tutto il rispetto per entrambe le sedute – succede quello che, per colpa del presidente Michele Emiliano, sta accadendo nel Consiglio regionale pugliese!
“Qui siamo oltre l’espropriazione delle prerogative in capo ai singoli consiglieri, qui siamo alla mancanza di rispetto del ruolo dei singoli, ma anche della Politica, quella con la P maiuscola che Emiliano ha ridotto alla a ‘pezza da piedi’, con una maggioranza rosso-gialla totalmente succube della sua ‘follia politica’ della sua ‘fame di consenso’, dei suoi ‘inciuci’. Per cui il rinnovo delle Commissioni consiliari, degli organi determinanti per la vita della Regione Puglia, diventano una merce di scambio becero e indegno! Un rinnovo che diventa un braccio di ferro all’interno del centrosinistra dove l’istituzione regione passa totalmente in secondo piano e serve a regolare conti interni, campagne elettorali, prebende e nomine etc etc.
“Il tutto con la benedizione dell’inadeguata presidente del Consiglio, Loredana Capone che rappresenta tutti i 50 consiglieri e, invece, è diventata il braccio operativo (o armato) di Emiliano: convoca e sconvoca riunioni di capigruppo come se fossero la chiamata alla comitiva per andare o non andare a fare una pizza!
“È il segno di un decadimento dell’istituzione e della politica totali che inizia dalla testa: Emiliano da parte, Capone dall’altra!
“Per questo noi diciamo NO, ora BASTA! Abbiamo deciso di non partecipare all’ennesima riunione di capigruppo per non essere complici di una malapolitica che fa da padrona in Regione. Le Commissioni devono essere rinnovate, ci avviciniamo alla sessione di Bilancio e il rischio della paralisi va scongiurata, se i consiglieri di maggioranza non hanno questo senso di responsabilità, ce lo assumiamo noi: basta con questo scempio della politica e della Regione Puglia.”
