Liside, il precettore che rese grande Epaminonda
Molti tarantini conoscono Liside solo perché è il nome di una famosa scuola tarantina. Eppure Liside è uno di quei personaggi che meriterebbe molto più di una semplice citazione per la sua vita e soprattutto le sue opere. Chi era Liside e quando è vissuto? Liside è stato un filosofo tarantino della scuola pitagorica vissuto nel V secolo. Fu uno dei pochi scampati all’incendio provocato dai seguaci di Cilone di Crotone in cui perirono i migliori pitagorici del luogo. Fuggi insieme a Pitagora ed Archippo e si rifugio’ in Grecia nell’Acaia peloponnesiaca, quindi a Tebe, dove trovò un folto seguito e divenne il precettore di Epaminonda, che giunse a chiamarlo “padre” come riportano le fonti di Giamblico (V.P., 250, p. 499). Con la guida e gli insegnamenti di Liside Epaminonda ridisegnò la mappa politica della Grecia, sconfiggendo gli spartani, e diventando l’artefice, insieme a Pelopida, dell’egemonia tebana. Cicerone lo chiamò “il primo uomo della Grecia” e Michel de Montaigne lo giudicò uno dei tre “uomini più valorosi ed eccellenti” che siano mai esistiti. E tutto questo grazie agli insegnamenti e ai consigli del filosofo tarantino. Di Liside rimangono alcune epistole: De istitutione, De Civilitate, De Natura, che furono anche attribuite al suo maestro Pitagora, non tantissimo perché i Pitagorici non lasciavano nulla per iscritto, tramandando il loro sapere oralmente e solo agli iniziati per gradi in un percorso di vita che si basava su principi e regole etiche. Ma più delle sue opere restano i risultati che ottenne con i suoi consigli Epaminonda che fece diventare Tebe la potenza principale della Grecia antica. Ad ogni modo la grandezza di Liside è desumibile anche dagli eventi postumi alla sua morte. Si racconta che una delegazione di pitagorici si recò a Tebe dopo la sua morte per chiederne indietro il corpo e seppellirlo vicino al maestro Pitagora secondo i loro riti, ma i tebani rifiutarono a testimonianza della considerazione che essi avevano del filosofo tarantino. Liside ebbe a Tebe la sepoltura giusta per un pitagorico per merito di Epaminonda, lo stesso che lui aveva reso grande e che, grazie a lui, aveva fatto grande Tebe.