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Giorgio Maniace, il protagonista della battaglia di Taranto del 1042,  l ultima grande vittoria dei bizantini sui normanni

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Ci sono uomini che sono in grado di fare la differenza in battaglia per carisma e doti guerriere.  Fra questi poco conosciuto ai nostri tempi (non certamente ai suoi) , c è  sicuramente Giorgio Maniace il grande vincitore della battaglia di Taranto, combattuta nel mese di Aprile dell’anno del Signore 1042 nel territorio tarantino fra i bizantini e normanni, di cui ogni anno una “li cavalieri delle terre tarantine” fanno una rievocazione storica in località  Battendieri. Ma chi era Giorgio Maniace?  Maniace è  stato un grande generale bizantino,  amatissimo dai suoi soldati e temutissimo dai suoi nemici.  È descritto dalle fonti di alta statura,  molto sopra la media, probabilmente orbo da un occhio con una fitta barba nera che copriva cicatrici, voce dura, grandi mani (vedi miniatura dell’epoca sopra).  Era un guerriero spietato persino con i suoi soldati. Esercitava infatti il comando in modo brutale e la sua fama era talmente grande che anche i nemici che non l’avevano mai visto in azione lo temevano sapendo che non aveva nessuna paura e usava combattere sempre in prima linea con la sua guardia variaga come i più grandi condottieri della storia. Quando Maniace venne mandato a Taranto si trovò a combattere contro un’armata di settemila Normanni rinforzati da contingenti Longobardi, tutti al comando di Argiro figlio di Melo Signore di Bari,  capo della rivolta antibizantina, lui che ne aveva solo 5000 soldati con sé. Ma non si perse d animo e fu lui a prendere l iniziativa.  I normanni che avevano cinto d’assedio la città di Taranto infruttuosamente per conquistarla, si erano ritirati a Mottola, saccheggiando i paesi limitrofi. Maniace  sbarcato a nord di Taranto, nei pressi della foce del fiume Tara proveniente da Costantinopoli sferro’ una prima offensiva senza risultati, quindi si ritirò a Taranto rimanendovi fino alla primavera quando decise di affrontare il nemico in campo aperto. I Normanni e Longobardi, erano forti della loro cavalleria corazzata, ma Maniace che li aveva avuti come mercenari prese le sue contromosse schierando i cd menaulatoi ovvero dei fanti con lunghe aste puntute di legno per fermare la loro avanzata.  Nonostante la disparità numerica i bizantini resistettero alle violente cariche di cavalleria nemica contrattaccando e sbaragliando i normanni. Una grande vittoria.  Negli anni successivi la lotta fra i normanni  e bizantini continuò in maniera sempre più violenta, sino alla definitiva conquista di tutto il meridione da parte dei Normanni, con grandi stragi di civili inermi. Anche Maniace si macchiò di tali nefandezze, in particolare a Monopoli e Matera e ciò lo rese inviso agli stessi bizantini, finchè, dopo un gran numero di vittorie,  preso dal desiderio di diventare lui stesso basileus grazie alla fama raggiunta,  tradì il suo stesso re e così concluse tragicamente la sua vita, ucciso dai suoi stessi padroni.

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Pierpaolo Piangiolino

Avvocato e grafologo giudiziario iscritto all'albo dei CTU e periti del Tribunale di Taranto. Calligrafo e Tecnico di Biologia Marina specializzato presso l’Università di Bari. Romanziere, vignettista e cruciverbista

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