APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – Monumento ai Caduti a Grottaglie, Marcello Piacentini sì o Marcello Piacentini no
Levata di scudi per preservare il Monumento ai caduti
Grottaglie (Ta) – La storia del Monumento ai caduti di Grottaglie nasce ufficialmente il 10 gennaio del 1957, dove con una delibera di Giunta municipale, la n.6, viene approvato il progetto del dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale (UTC) l’ing. Grazio Prete, un progetto che prevedeva la sistemazione della piazza di fuori porta (S.Antonio), esattamente piazza IV novembre, il costo del progetto ovviamente in lire 4 milioni 762 lire e 740 centesimi, notizia acquisita dal libro di Stea e Galletto “Amministrazioni e Amministratori postunitari grottagliesi (Vol.III 1943 – 1961)“. Una risistemazione e ampliamento di questa piazza che necessitò di alcuni espropri terrieri per complessivi 3.535 mq, questo progetto fu seguito con molto impegno dell’allora on. Pignatelli che in quegli anni fece molto per la sua amata Grottaglie, fra le tante cose buone l’ospedale San Marco, oggi, ahimè, agonizzante!
Ma tornando alla nascita del Monumento ai Caduti di tutti le guerre, sempre all’epoca, dopo aver superato le impegnative ed estenuanti trattative degli espropri dei terreni, questo grazie al “l’ascendenza di una personalità tanto forte come Capo”, citazione Stea e Galletto, riferito all’ on. Pignatelli, si avvia il progetto vero proprio facendo i conti con le finanze a disposizione, circa 600 mila lire per il monumento figurativo, diversi scultori di fama nazionale furono consultati e avevano fatto sapere i loro costi che si aggiravano sui 22-23 milioni di lire. L’incarico fu affidato al prof. Sergio Sportelli (di Francavilla Fontana), “non tanto per una sensibile economia, quanto perché il bozzetto, da questi modellato, era stato giudicato di ottima fattura da esperti di chiara e larga notorietà, quale lo stesso architetto Piacentini, che aveva ideato l’esedra da costruire in pietra calcarea” ( Cit. da Amministrazioni e Amministratori postunitari grottagliesi – Vol.III 1943 – 1961).
Fin qui in sintesi la breve premessa storica relativa alla genesi del Monumento ai Caduti, inaugurato il 9 novembre del 1958 che da 66 anni i grottagliesi sono abituati a vedere “fuori porta” e se vogliamo anche a poco frequentarlo, considerato che poi intorno agli anni 70 fu anche recintato e chiuso con cancello, quest’ultimo aperto solo in occasione della ricorrenza del 4 novembre, o per qualche sparuta celebrazione commemorativa a cura di qualche associazione combattentistica e d’arma. Il Monumento in questione è venuto alla ribalta dell’opinione pubblica in questi giorni, in quanto “coinvolto” dai lavori di riqualificazione ( costo 500 mila euro) dell’area di piazza IV Novembre e delle vie Partigiani caduti, Ennio e Martiri di Ungheria, lavori che sono iniziati con l’intaccare, appunto, la parte anteriore della piazza del monumento, dove è stata smantellata la ringhiera e rimossa la parte muraria di sostegno della stessa, questo perché detta piazza deve indietreggiare di qualche metro per fare spazio alla enorme rotatoria necessaria per ordinare il traffico in questa zona dove confluiscono ben sei strade importanti che in ore di punta, questa piazza, diventa un vero inferno.
Non si capisce perché il progetto di questa rotatoria a clessidra abbia toccato una parte del monumento invece di utilizzare quello spazio di suolo pubblico dove insiste in concessione decennale il distributore di carburanti Tamoil, tra l’altro una concessione che stava per scadere circa 8 anni fa e qualcuno all’epoca, suggerì al Sindaco di allora avv. Ciro Alabrese di avviare le pratiche di revoca dell’utilizzo dell’aerea, cosa che sarebbe stata utile nel momento in cui si sarebbe finalmente partiti con la canalizzazione delle sei vie con una funzionale ed efficiente rotatoria, purtroppo non fu fatto nulla all’epoca e oggi ci troviamo davanti a un progetto di rotatoria che sacrifica una parte storica del nostro territorio, il monumento ai Caduti appunto. A questo punto, il cittadino della strada si chiede: perché si mortifica un monumento, tagliando di 5 metri lo spazio antistante il monumento stesso, riducendo così i parametri calcolati per la giusta fruibilità visiva del Monumento? perché non si è pensato ad eliminare il distributore di carburante, questo consentirebbe di avere più spazio per realizzare una rotatoria più funzionale, più ampia e coordinata meglio con il monumento ai Caduti, allora si che si avrebbe una vera riqualificazione di piazza IV Novembre.
A tal proposito si è sollevata l’opinione pubblica che non vede di buon occhio questo deturpamento, tanto che nei giorni scorsi è stata coinvolta la Soprintendenza che è intervenuta con una sua funzionaria sul luogo e si dovrà pronunciare in merito, il monumento, secondo quanto scritto nel libro di Stea e Galletto, sarebbe da attribuire all’architetto del ventennio Marcello Piacentini che approvò anche la componente marmorea dello scultore Spinelli da Francavilla Fontana, quindi la zona monumentale sarebbe sotto vincolo paesaggistico e i lavori di demolizione di parte dell’area sarebbero stati fatti senza consultare la Soprintendenza.

A tal proposito l’architetto Antonio Fanigliulo, il decano degli architetti grottagliesi e se vogliamo di tutta la provincia di Ta, non ci sta! e sta preparando una richiesta di tutela del Monumento ai caduti di Grottaglie e quindi sia riconosciuto come opera dell’architetto Piacentini e del prof Sportelli. Ora bisognerà vedere cosa risponderà la Soprintendenza, su questa questione si giocherà l’intoccabilità dell’area del Monumento: Piacentini si o Piacentini no! nel secondo caso i lavori procederanno spediti con buona pace di chi si è dannato affinché ci fosse un rinsavimento e quindi difeso in toto il patrimonio culturale e la memoria storica di questa ormai mal governata comunità, purtroppo una storia negativa in crescendo che viene da molto lontano.
A tal proposito l’architetto Antonio Fanigliulo, mi ha inviato la RICHIESTA ART. 10 c.3-a , che ha finito di redigere questa notte, ovvero l’ “attestazione dell’interesse culturale” del Monumento ai Caduti che ha provveduto ad inviare a chi di dovere come si può leggere nel pdf e mi scrive:
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