La Rete delle Professioni Tecniche Ionica chiede che sulla Soprintendenza prevalga la ragione
Chiediamo pubblicamente al Sindaco di Taranto e Presidente della Provincia, a tutti i Sindaci dei paesi ionici, al Presidente della Regione, a tutti i Consiglieri regionali e ai Parlamentari del territorio di fare squadra, almeno per una volta, a tutela della Storia e del Futuro di Taranto
Taranto – Chiariamolo subito, il duello partitico non ci interessa anche perché si tratta dell’unica forma di duello al termine del quale, solitamente, soccombe chi vi assiste: la cittadinanza.
Le ragioni delle appartenenze non ci interessano. Preferiamo la RAGIONE della POLITICA. E il nostro vuole essere, infatti, un appello motivato, asettico e deciso al ripristino della RAGIONE.
Siamo la Rete delle Professioni Tecniche Ionica, rappresentiamo migliaia di professionisti e dunque cittadini dell’intera provincia di Taranto.
Riteniamo sia stato un grave errore dapprima aver spostato la centralità della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo da Taranto a Napoli e poi, come gesto “riparatorio”, averla ripristinata sottraendo però al capoluogo ionico la principale competenza riguardante l’area di superficie e quella costiera. Praticamente tutto!
Una scelta incomprensibile, da qualsiasi punto di osservazione la si voglia analizzare e giudicare. Da qui, l’appello alla RAGIONE.
Il provvedimento del Ministro Giuli, come giustamente già stigmatizzato da più parti a Taranto, è un ristoro parziale che segue di qualche giorno lo “scippo” (l’ennesimo subìto nel corso della storia tarantina…) sottoscritto dal suo predecessore, Sangiuliano, poco prima di dimettersi.
Certo, anche noi Ordini e Collegi della RPT accogliamo con soddisfazione la conferma di Taranto come sede centrale della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo.
Ma non possiamo tacere di fronte alla mancata restituzione (perché di questo si tratta !) dell’insieme delle importanti competenze in materia di archeologia, belle arti e paesaggio che saranno trasferite a Lecce.
E non si tratta di becero campanilismo, sia chiaro. Qui si tratta di Storia, Lavoro, Custodia del Passato e, diciamolo pure, di Economia e Crescita Collettiva.
Sono in gioco la credibilità e la potenzialità di Taranto Città della Magna Grecia, sede di un Museo fondamentale per l’offerta culturale italiana e di numerosi siti e reperti diffusi e tutti i giorni oggetto di ricerca, tutela e valorizzazione. Attività che andrebbero potenziate attraverso politiche rigenerative in termine di strutture e personale, strumenti e competenze. E non trasferite.
Non può bastare ad alcuno la restituzione di un pezzo di storia (tolto male) se questo pezzo ci viene restituito ridotto. Anzi… rotto.
L’istituzione della Soprintendenza di Taranto, con la sua duplice funzione nazionale e provinciale (2019), fu condivisibile ma adesso va ripristinata in toto, senza infingimenti o cavilli burocratici che nei fatti ne determinerebbero un progressivo svuotamento funzionale.
Taranto non può essere declassata a Soprintendenza Nazionale che si occupa soltanto di archeologia subacquea… ma dalle 12 miglia in poi. C’è tutto un mondo che ci appartiene sulla terra e sotto costa. Ed è naturale occuparsene.
Prevalga la RAGIONE.
Chiediamo pubblicamente al Sindaco di Taranto e Presidente della Provincia, a tutti i Sindaci dei paesi ionici, al Presidente della Regione, a tutti i Consiglieri regionali e ai Parlamentari del territorio di fare squadra, almeno per una volta, a tutela della Storia e del Futuro di Taranto.
Chiediamo di mettere accantonare le pur legittime diversità partitiche e di muovere compatti un’azione di RIVENDICAZIONE robusta e condivisibile.
La RPT Ionica, in tal senso, è pronta a fare la sua parte. E’ un dovere di cittadinanza, prima ancora che di… competenza.