Aeroporto Nazionale di Taranto-Grottaglie (TAR/LIBG), per la continuità territoriale avvio bandi anche per questo aeroporto, basta discriminazioni
Il Comitato Pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie fa seguito al suo Dossier pendente presso il Mit a Roma e ai suoi numerosi pregressi solleciti per richiamare la Vs. attenzione, ad ogni effetto di legge, sul mancato avvio da parte Vostra della procedura di riconoscimento degli Oneri di Servizio Pubblico (OSP) all’Aeroporto Nazionale di Taranto- Grottaglie ‘M. Arlotta’ al fine di garantire anche ai tarantini, come nel resto d’Italia, di poter collegare la loro area disagiata con lo strumento della Continuità Territoriale, secondo gli artt. 16 e 17 del Regolamento CEE n. 1008 del 24/09/2008 e l’art. 82 della L. n. 289 del 27/12/2002.
Il Gestore Aeroporti di Puglia spa continua a non sopperire spontaneamente all’assenza di collegamenti passeggeri da Taranto, reputando il nostro Aeroporto (con un enorme bacino interregionale) erroneamente in concorrenza con Bari e Brindisi. La Regione Puglia dal canto suo, proprietaria del Gestore al 99,40%, continua a non garantire la mobilità dei tarantini dal loro Aeroporto, rifiutandosi di richiedere gli aiuti statali previsti al Ministero interessato, e in aggiunta contribuisce a finanziare o sostenere l’Aeroporto di Foggia (Compagnia aerea Lumiwings), dopo aver per anni sostenuto con accordi di co marketing quelli di Bari e Brindisi.
Il Governo non può restare a guardare. L’atteggiamento discriminatorio della Regione Puglia nei confronti del nostro Aeroporto (una sorta di autonomia differenziata infra regionale, con aiuti regionali mai utilizzati a Taranto) non è più sostenibile, persino marcatamente ostativo e provocatorio ai danni della povera gente: recentemente ha chiesto i fondi di CT per l’avvio dei bandi di Continuità territoriale solo per Foggia e non anche per Taranto-Grottaglie.
A fronte di quanto sopra si chiede un immediato intervento su Regione Puglia e Gestore Aeroporti di Puglia affinchè le ragioni del nostro isolamento vengano rimosse immediatamente con un intervento spontaneo della Regione stessa o autoritativo del Ministero dei Trasporti. Il territorio frotemente disagiato non può più attendere. Con cortese urgenza