Taranto – Sequestro record nella rada del Mar Grande di Taranto operato nella giornata di sabato 12 ottobre dalla Capitaneria di Porto di Taranto. Fonti di VeraLeaks ci riferiscono che sono state sequestrate ben 20 km di reti da posta che erano state calate tra Lido Chiapparo e le acque antistanti il canale navigabile. Nel riconoscere l’impegno della nostra Capitaneria al contrasto della pesca di frodo operata dai delinquenti del mare ci chiediamo come sia possibile posizionare queste reti senza che nessuno se ne accorga e senza beccare qualcuno sul fatto. Già, perché abbiamo trovato le reti ma non i proprietari, non chi le ha messe a mare.

Per calare 20 km di reti bisogna utilizzare imbarcazioni professionali con una determinata stazza ed attrezzature specifiche, queste operazioni non le fanno i barchini che siamo soliti vedere i rada. I proprietari delle reti al momento sono ignoti. C’è anche da dire un’altra cosa. Le varie darsene di Taranto, in Mar Grande ed in Mar Piccolo sono disseminate di reti non dichiarate: per capirci è come se fossimo per strada con tante auto parcheggiate senza targa. Ogni rete in detenzione ai pescatori deve essere denunciata e sulla stessa va posta una etichetta identificativa. Nelle foto di seguito solo alcune delle reti che troviamo disseminate su Via Garibaldi, nella darsena antistante la sede di Infrataras, da tutti denominata “l’azienda”, e alla foce del Galeso. Tutte aree demaniali che dovrebbero avere un controllo ferreo e severo mentre regna sovrana l’illegalità.

Basterebbe poco, molto poco per capire dove finisce questo pesce, su quali banchi e su quali box dei mercati o centri di spedizione, ricordando sempre che siamo a Taranto nel 2024 mentre le altre città di mare italiane godono di mercati ittici di eccellenza dove l’asta del pescato fa invidia ai venditori della borsa di Wall Street. Sequestrate tutto e bloccate il flusso dei soldi ai delinquenti.

Fonte https://veraleaks.org/2024/10/14/sequestro-record-in-mar-grande-20-km-di-reti-abusive-per-la-pesca/