IL COMITATO PRO AEROPORTO DI TARANTO – GROTTAGLIE chiede sostegno a Regione e Governo per far volare le compagnie aeree anche a Taranto
“La ricchezza va distribuita. Dopo Foggia anche Taranto-Grottaglie deve poter accogliere i voli passeggeri di linea”
Taranto – In Puglia abbiamo quattro aeroporti riconosciuti dal PNA (Piano nazionale degli aeroporti) con Bari (strategico), Taranto e Brindisi (nazionali) e Foggia (regionale).
La gestione unica dei nostri aeroporti, impone l’obbligo di non porre in concorrenza gli scali concessi, garantendo su tutti identico servizio di mobilità per i rispettivi territori (bacini) aeroportuali.
Aeroporti di Puglia su Taranto-Grottaglie non rispetta le linee guida per il mantenimento della rete unica, de minimis per i voli passeggeri di linea, perchè non ha mai avviato alcun collegamento di linea, nemmeno di continuità territoriale.
PER IL COMITATO: OCCORRE CHIEDE PIU’ SINERGIA E COOPERAZIONE FRA GLI AEROPORTI, MENO CAMPANILISMI.
I nostri Aeroporti devono lavorare tutti con i collegamenti passeggeri e in maniera sinergica affinché ci sia redistribuzione equa dei collegamenti e delle destinazioni, per tutelare le esigenze dei cittadini e delle imprese e far crescere tutto il territorio.
Al convegno oraganizzato martedì 15 a Parma da Enac e Upi sul “sistema aeroportuale dell’Emilia Romagna quale modello per lo sviluppo nazionale del trasporto aereo” il Viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami conferma la volontà del Governo Meloni nel:
“Dare piena capacità di sviluppo agli scali minori.
Abbiamo sostenuto fortemente questo convegno voluto da Enac proprio per cercare di definire con un esempio emiliano-romagnolo di un sistema integrato aeroportuale che possa portare un efficientamento non solo degli scali già oggi molto forti come Bologna ma anche una piena capacità di sviluppo di quelli cosiddetti minori che tuttavia nell’esaurimento di capacità che gli aeroporti maggiori stanno realizzando costituiscono una riserva di capacità fondamentale e utile per garantire una connettività e una attrattività soprattutto con l’estero imprescindibile.
Parma, Forlì e Rimini sono centrali in questo disegno ma serve una politica regionale e nazionale unitaria”.