Melucci: Va evitata con ogni mezzo la delocalizzazione delle produzioni di Hiab Italia del sito di Taranto
“Non si mette in crisi una eccellenza industriale del Paese e la vita di decine di operatori super qualificati del territorio sulla base di argomenti poco definiti, quando non pretestuosi ”
In data odierna una delegazione mista del Comune di Taranto e della Provincia ionica, guidata dal sindaco Rinaldo Melucci e che, tra gli altri esponenti tecnici degli Uffici, ha visto la partecipazione del Vicepresidente dell’Ente provinciale Goffredo Lo Muzio e dei Consiglieri comunali Paolo Castronovi e Valerio Papa, ha preso parte al tavolo insediato dal “Ministero delle Imprese e del Made in Italy” in relazione alla vertenza della “Hiab Italia”.
“Lo stabilimento “Hiab Italia” rappresenta una eccellenza del territorio ionico e a leggere i dati ha fin qui contribuito in maniera decisiva alla crescita del gruppo multinazionale che ora lo conduce”, queste le parole del primo cittadino di Taranto a margine dell’impegnativo incontro al MIMIT.
“Sento di ringraziare il Consigliere del Ministro per le politiche e gli interventi in materia di riconversione industriale, dott. Giampietro Castano, la struttura della unità di gestione delle crisi aziendali presso il Dicastero competente, come pure la task force regionale per l’occupazione presieduta dal dott. Leo Caroli, per aver immediatamente assunto l’iniziativa di fare chiarezza nella vicenda, nel tentativo di scongiurare la chiusura dello stabilimento ionico e di sostenere gli sforzi delle parti sociali, nella direzione di lavorare ad un piano industriale sostenibile e di lungo respiro.
“Le spiegazioni ricevute e l’agenda illustrata quest’oggi dal management aziendale -ha proseguito il sindaco e presidente della Provincia di Taranto – non hanno affatto convinto le istituzioni e gli altri interlocutori del tavolo. Dal nostro punto di vista esistono numerosi strumenti, in particolar modo per l’ambito territoriale di Taranto, che potrebbero spingere la filiera produttiva in questa fase di difficoltà. La resa repentina della multinazionale senza alcuna riflessione razionale sugli andamenti del mercato e degli ordinativi, per un territorio già economicamente provato e che sta attraversando una stagione di profonda trasformazione, risulta del tutto ingiustificata, intollerabile. Specie ove si osservi che a livello internazionale il gruppo sembra orientato all’espansione commerciale.
“Siamo appena all’inizio di un percorso molto faticoso, ma di sicuro non possiamo lasciare soli i lavoratori.”