IL PACTUM UNIONIS , IL PACTUM SUBIECTIONIS E, IN PARTICOLARE, IL PACTUM DOMINATIONIS DELLA MAGISTRATURA
di Nicola Russo avvocato
Tralasciando i nomi dei filosofi che si sono interessati di quanto riportato in epigrafe, devo fare rilevare che, oggi, mentre il PACTUM SUBIECTIONIS può considerarsi lecito, dato il razionale potere delegato dal Popolo al Parlamento nella gestione del vivere civile, nonostante le gravi omissioni e lacune esistenti nella legge elettorale, non così è, di contro, quando poniamo l’ accento sulla funzione moderna della Magistratura italiana.
Invero, se qualche tempo addietro la Magistratura si basava sul principio del ” PACTUM UNIONIS”, consistente nel giudicare praticamente secondo la tolleranza della ragionevolezza cristiana ovvero sull’ Unione del genere umano in funzione della pace e della tolleranza stessa, oggi, di contro, è subentrato nella Magistratura il cosiddetto “PACTUM DOMINATIONIS” , consistente nel principio di giudicare attraverso l’ ideologia politica, diventando la Magistratura , essa stessa, un potere politico, non necessariamente caratterizzato da una connotazione politica in senso lato.
Si tratta di un potere politico sui generis, connotato dal potere personale e non da una funzione di servizio per il Popolo .
Appare ,quindi, più garantista e neutrale il perduto” PACTUM UNIONIS”, in quanto portatore di un linguaggio immediatamente intellegibile ovvero mezzo necessario per garantire, attraverso le decisioni della Magistratura( altri parlerebbero di ” sanzione” , proprio per rimarcare il primato del potere politico su quello della ragione), il rispetto delle norme razionali del comportamento nella società..
In altre parole, IL PACTUM UNIONIS” aveva la funzione neutrale di rappresentare l’ elemento ideologico indispensabile per la società nell’ attuazione di una svolta decisiva dello sviluppo della civiltà umana.
E il Crocifisso nelle aule d’ udienza, ora rimosso, rappresentava proprio quel “PACTUM UNIONIS” ovvero quella unione neutrale di pace cristiana che avrebbe dovuto ispirare le decisioni del Magistrato, dato che questo importante simbolo visibile del Crocifisso nelle aule d’ udienza doveva costituire il codice d’ accesso ovvero la prima norma ispiratrice nella lettura della sentenza.
