lavoroEoccupazioneAccade in PugliaCronacaCronaca SindacaleLecce & ProvinciaPRIMO PIANO

Monia Rosato CGIL SLC di Lecce sull’I.A. e come sta cambiando il mondo del lavoro

Condividi

Lecce – Ieri 5 novembre si è svolato nella masseria Tagliatelle nella stessa Lecce, un interessante incontro sull’Intelligenza Artificiale (A.I.) organizzato dalla CGIL e CGIL SLC cittadina, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Puglia, infatti la partecipazione per noi giornalisti valeva come corso formativo di aggiornamento con crediti. “I.A. contrattare con la trasformazione digitale”  era l’argomento e la mattinata era divisa in due sessioni:

Monia Rosato
CGIL slc Lecce

A.I. Un viaggio nel cuore della tecnologia del futuro, introdotta con una interessante relazione di Monia Rosato, Segretaria generale della SIC CGIL Lecce che val la pena di pubblicare:

“Creare sinergia tra le diverse Istituzioni, in modo che le professionalità acquisite nel corso degli anni dai lavoratori non si disperdano.  – ha esordito  Monia Rosato – Ma che al contrario, attraverso processi di riqualificazione, possano trovare nuova collocazione: è questo lo spirito con cui nasce l’iniziativa di oggi.”

Dopo aver ringrazio l’Ordine dei Giornalisti per aver accreditato questa iniziativa come formativa per la professione giornalistica ha proseguito spedita:  “Come tutte le professioni, anche i giornalisti possono trarre giovamento o farsi soggiogare dall’intelligenza artificiale. Sta a tutti noi capire quale sia il miglior approccio. L’obiettivo di oggi è appunto quello di acquisire quante più nozioni possibile per gestire, contrattare la transizione digitale.

Viaggeremo nel cuore della tecnologia del futuro, confrontandoci sulle implicazioni della stessa, da quelle sociali a quelle economiche, cogliendo le opportunità che ne derivano per salvaguardare il lavoro e guardare a nuove opportunità lavorative.

Perché, proprio come la Rivoluzione Industriale comportò una profonda e irreversibile trasformazione del sistema produttivo, del sistema economico e dell’intero sistema sociale, il progresso tecnologico, così oggi l’IA rappresenta una delle rivoluzioni più importanti nella storia. Momenti-chiave in cui la tecnologia ridefinisce il modo di lavorare, le competenze richieste e le dinamiche economiche e sociali.

Non c’è un momento della nostra quotidianità in cui ognuno di noi non compia azioni che abbiano un’interazione con uno strumento tecnologico. Il semplice utilizzo di uno smart-phone per effettuare una telefonata ci fa capire come ci siamo evoluti dalla comparsa del primo cellulare nel nostro Paese alla fine degli anni ’80. E quello che oggi riusciamo a fare con questi dispositivi di sicuro non l’avremmo immaginato  in  quegli  anni.  Così  come  guardando  un  film fantascientifico di quegli anni non avremmo mai immaginato che a distanza di decenni alcune tecnologie sarebbero diventate realtà. Eppure in quegli anni e precisamente nel 1980, si svolgeva la Prima Conferenza Nazionale dell’Associazione Americana per l’Intelligenza artificiale.

Sotto molti aspetti il progresso tecnologico ha dato a tutti noi grandissime opportunità. Esso affascina ed incuriosisce l’essere umano ma nel contempo ci porta anche a riflettere. Proprio come fa Sergio nel suo libro, portandoci a considerare quali conseguenze possano derivare da un mondo sempre più connesso e guidato dall’IA.

Ancor prima di analizzare gli impatti e opportunità che possono derivare dall’IA, è sicuramente rilevante pensare al suo rapporto con l’etica, la morale.

Il progresso della tecnologia in generale e in particolare il ruolo delle tecnologie cosiddette esponenziali, nelle quali rientra a pieno titolo l’Intelligenza Artificiale, hanno amplificato il potenziale di conoscenza e di azione dell’uomo. Grazie all’Intelligenza Artificiale i processi decisionali nei quali sono coinvolte le persone vengono trasformati e potenziati, ma sono nello stesso tempo esposti a nuovi rischi che devono essere considerati in termini di etica, ovvero in termini di capacità di rispettare o di far evolvere consapevolmente i principi di riferimento.

In concreto e per fare un esempio le questioni legate alla privacy dei dati personali, alla cyber-sicurezza, all’affidabilità e qualità delle informazioni, alla loro integrità, alla responsabilità nel considerare la gestione del dato in relazione ai diritti fondamentali dell’uomo, rappresentano tutti dei fattori che rientrano in un rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. Fondamentale in un contesto di questo tipo diventa la garanzia e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, compito affidato alle forze politiche che dovrebbero avere una visione lungimirante per far si che forme di IA siano accessibili a tutti e che le stesse non creino nuove forme di discriminazione o di disuguaglianze.

Discriminazioni e disuguaglianze, la stessa IA potrebbe crearne nel mondo del lavoro, perché nuovi lavori si rendono sempre più necessari e le aziende hanno sempre più bisogno di lavoratori specializzati.

Ce ne rendiamo conto ogni giorno che passa: le crisi occupazionali nei diversi settori derivano dal cambiamento dell’economia globale, dall’avvento della stessa IA e, il nostro compito dev’essere quello di cogliere le opportunità che derivano da questi cambiamenti.

Tommaso Moscara, Segretario generale CGIL Lecce e Monia Rosato CGIL slc Lecce

Tra i primi settori ad averne subito gli effetti vi è quello rappresentato dalla mia categoria: Telecomunicazioni, call center.

Nelle attività di call center, l’adozione di sistemi automatici e chatbot ha portato a cambiamenti significativi non solo nella modalità di interazione con i clienti, ma anche nella struttura occupazionale del settore.

In primo luogo, è innegabile che l’intelligenza artificiale abbia migliorato l’efficienza operativa nei call center. I chatbot possono gestire richieste semplici e ripetitive, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, riducendo i tempi di attesa per i clienti e liberando gli operatori umani da compiti banali. Questo significa che i lavoratori possono concentrarsi su interazioni più complesse e valori aggiunti, dove il tocco umano è imprescindibile.

Tuttavia, questa automazione ha anche portato a preoccupazioni significative riguardo alla perdita di posti di lavoro. Il nostro territorio ha affrontato crisi occupazionali derivanti da cali di volumi e ottimizzazione dei processi interni ai committenti, facendo emergere in maniera urgente l’opportunità di intervento e gestione per evitare la dispersione di professionalità che nel corso di decenni sono state utilizzate e formate nel settore. Perché a differenza di quanto accadeva oltre vent’anni fa, quando nascevano i primi call center e l’attività si limitava alla gestione di semplici attività di vendita e/o di assistenza tecnica nel settore Telco, nel corso degli anni gli stessi lavoratori hanno acquisito conoscenze e competenze diverse in diversi settori, da quello delle telecomunicazioni a quello bancario e assicurativo, energetico, farmaceutico.

Penso ad esempio ad Andrea ( operatori del call center  di Lecce, presenti in gran numero all’interessante incontro. ndr) che gestisce il servizio clienti e risponde per Vodafone, a Lea e Francesca che gestiscono il servizio ambientale dalla Puglia per l’Emilia Romagna, a Daniela che gestisce gli ordini di farmaci salvavita per gli ospedali e le farmacie, a Giorgio e Daniela che invece gestiscono il servizio elettrico…….

Le loro competenze non possono disperdersi, al contrario sono preziose. Attraverso processi di riqualificazione sulle nuove tecnologie e nuove professionalità devono e possono trovare ricollocazione anche in settori diversi da quello di provenienza.

Il cambiamento è sotto i nostri occhi ogni giorno, e siamo consapevoli che i ruoli tradizionali degli operatori di call center scompariranno, ma non possiamo permetterci il lusso di perdere le competenze acquisite, anzi il nostro compito è quello di potenziarle e inserirle in un mondo del lavoro che richiede nuove figure professionali, al passo con i tempi, con le esigenze del mondo del lavoro ai tempi dell’IA.

Saranno necessarie professioni come gli analisti dei dati, in grado di interpretare le informazioni raccolte dai sistemi di IA per migliorare le strategie di servizio al cliente, anche i ruoli di supervisore delle interazioni umane diventeranno sempre più importanti. Queste figure dovranno garantire che il contatto umano rimanga una parte fondamentale della customer experience, gestendo casi più complessi e offrendo un supporto empatico. Qualcosa che l’IA oggi non può replicare.

Le sfide e le opportunità create da queste trasformazioni richiedono risposte adeguate sia a livello politico sia sociale, inclusa la necessità di garantire una formazione adeguata e un supporto ai lavoratori in transizione.

Percorsi di formazione tesi alla riqualificazione professionale e supporti alle aziende sono già concreti nella nostra Regione.

Mi domando solo se nella visione utopistica di chi come me crede nella circolarità e nell’opportunità di mettere a sinergia diverse competenze, conoscenze, ruoli, possiamo essere tutti artefici di un progetto virtuoso che porti alla riqualificazione professionale dei lavoratori del territorio, alla loro ricollocazione e, attraverso questi progetti, lo stesso territorio possa essere considerato meta giusta per investimenti imprenditoriali e attrarre nuove realtà imprenditoriali.”

Fin qui la relazione introduttiva di  Monia Rosato, Segretaria Generale Slc Cgil Lecce, e subito dopo ha preso la parola il giornalista/saggista/ esperto di A.I. che ha parlato del suo ultimo libro “a.i. Un Viaggio nel Cuore della Tecnologia del Futuro – Dal Principiante all’Esperto in un Baleno”  di cui abbiamo una piccola intervista video.

I lavori sono continuati per l’intera mattinata in un crescendo di spunti e preziose informazioni da parte dei vari relatori di cui è possibile leggere i nomi e gli argomenti in locandina.

 


Condividi

Redazione Oraquadra

La redazione.

Lascia un commento