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Pietro Annicchiarico intervistato da Martina Miceli di Radio Roma Sound 90 fm Podcast “ LEI NON SA CHI SONO IO”

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Lei non sa chi sono io” è la frase che pronuncia l’ospite di ogni puntata, rivolgendosi proprio agli ascoltatori, senza arroganza ma con COMPLICITA’. Grazie al suo racconto scopriremo nuove figure professionali o nuovi aspetti di mestieri che pensavamo di conoscere fino in fondo. In questo programma i giovani salgono in cattedra per interrogare e per capire: come si diventa archeologi o Ambasciatori o Consoli di una nazione? E come si diventa arbitro sportivo o quanto guadagna un astronauta? Sono alcune delle domande che verranno rivolte agli ospiti di questo programma che si pone l’ambizioso obiettivo di poter contribuire all’orientamento per lo studio attivo per una scelta più consapevole della professione ideale. Questo è il format del podcast ideato da Martina Miceli 

Questi i contenuti in sintesi del  podcast di Martina Miceli, che dedica la puntata  a Pietro Annicchiarico  grottagliese fotografo e videomaker,  esperto di fotografia, video e scrittura creativa,  il quale non  pronuncia la frase “Lei non sa chi sono io” perché lui è molto riservato e modesto e chi lo conosce lo sa.

La puntata si apre con Martina Miceli che sottolineando l’importanza delle parole, in particolare della parola “GRAZIE”, in occasione della giornata mondiale dedicata a questa parola.

Pietro sottolinea come le parole siano strumenti potenti di comunicazione e abbiano il potere di creare e trasformare la realtà. Evidenzia  l’importanza di scegliere le parole con attenzione, poiché influenzano l’autorità e l’autorevolezza nella società, di chi le sa usare bene. Conoscere l’etimologia delle parole aiuta a comprenderne il vero significato e il peso.

Pietro racconta del laboratorio di scrittura sperimentale e interdisciplinare che ha avviato in Puglia,  a Grottaglie (Ta), basato sulla sua esperienza professionale. Ha deciso di tornare a studiare l’origine delle parole e riflettere sulla loro evoluzione e abuso nel tempo. Il laboratorio sta avendo sin dagli esordi recenti,  un grande successo, attirando numerosi partecipanti interessati alla scrittura creativa.

Pietro discute anche dell’influenza dell’intelligenza artificiale sulla percezione dei segni e delle parole, rendendo a volte difficile distinguerne la realtà dalla finzione. Riflette su come i segni, incluse le parole, possano ingannare o aiutare nella comunicazione.

Dal punto di vista personale e professionale, Pietro non vede differenze sostanziali tra scrittura, fotografia e video, considerandoli linguaggi interconnessi con una propria grammatica, sintassi e punteggiatura. Racconta delle sue esperienze di viaggio e della disponibilità a sperimentare, lasciando affetti e amici per cogliere nuove opportunità. La sua battaglia è quella di decifrare e spiegare il suo lavoro, sperimentando come uno scienziato nel suo laboratorio.

Pietro incoraggia i giovani a seguire le proprie passioni e talenti, anche se non riconosciuti dalle famiglie. Sottolinea l’importanza della perseveranza e dell’ossessione per ottenere successo nella vita, citando esempi di persone che hanno realizzato i propri sogni grazie alla determinazione.

Infine, Pietro racconta di aver colto tutte le opportunità della sua vita, rendendosi sempre disponibile a viaggiare e sperimentare. Crede che la vita premi la perseveranza e la disponibilità a seguire i propri sogni, anche quando si incontrano ostacoli e realtà ostili.

Dopo una breve pausa pubblicitaria, Martina riprende la conversazione con Pietro, chiedendogli delle scelte vincenti nella sua carriera. Pietro spiega che la scelta vincente è sempre quella che ti fa sentire il fuoco dentro, citando Carlos Castaneda: “Se una via ha un cuore, quella è la via giusta.

Martina conclude che per Pietro, foto, video e scrittura creativa sono una passione prima di tutto, e che il collante tra questi differenti contesti è proprio la creatività. Pietro concorda, affermando che la creatività è anche distruzione di qualcosa di granitico, ricordando come da bambino amava smontare le cose per vedere cosa c’era dietro per poi non saperle rimontare.

Passano poi a parlare del backstage del lavoro creativo, che spesso non è visibile al pubblico, ma richiede un’enorme passione. Pietro sottolinea che senza passione, i lavori nati per meri scopi economici mancano di bellezza e non sono condivisibili.

Quando Martina chiede una definizione di creatività, Pietro la descrive come una continua ricerca verso una scoperta, paragonando il creativo a un esploratore, sperimentatore e persino scienziato. Martina aggiunge che in passato artisti come Leonardo da Vinci combinavano scienza, arte e ricerca.

Pietro racconta della sua esperienza come assistente alla regia del video ufficiale della Biennale di Venezia, evidenziando lo sforzo dietro le opere d’arte contemporanea e l’importanza di comprenderne il significato.

Martina introduce poi il tema dell’impatto tecnologico nel lavoro di Pietro, dal passaggio dall’analogico al digitale fino all’intelligenza artificiale. Pietro descrive questa transizione come una rivoluzione e sottolinea l’importanza di analizzare e valutare l’IA senza pregiudizi. Pur utilizzandola nel suo lavoro fotografico, ritiene che al momento la creatività umana prevalga nella scrittura creativa.

Infine, parlano delle capacità necessarie per un professionista del settore. Pietro evidenzia la disponibilità, l’osservazione, l’ascolto e soprattutto l’empatia come elementi fondamentali. Le relazioni interpersonali sono cruciali e spesso determinano il successo professionale. Pietro conclude con la saggezza appresa nel corso della sua carriera: il bene fatto alle persone non viene mai dimenticato.

Dopo aver parlato dell’importanza delle relazioni interpersonali nel lavoro, Pietro Annicchiarico condivide un consiglio per i giovani ascoltatori che vogliono entrare nel suo settore. Sottolinea che non dovrebbe essere una scelta dettata da calcoli economici, ma piuttosto dalla passione e dal talento. Pietro riconosce subito la passione nei giovani che partecipano ai suoi laboratori e li incoraggia a seguirla, guidati dall’amore per il proprio lavoro.

Un ascoltatore mostra interesse per il corso di Pietro e chiede i suoi riferimenti. Pietro fornisce il suo numero pubblico, accessibile attraverso una semplice ricerca su Google, e menziona la sua iniziativa artistica al convento di San Francesco di Paola a Grottaglie, in provincia di Taranto. Sottolinea ancora una volta l’importanza delle relazioni interpersonali, affermando che senza gli altri non si è nulla.

Martina conclude ringraziando Pietro per la sua partecipazione al programma “LEI NON SA CHI SONO IO!” e lo elogia per il suo obiettivo e il lavoro svolto. Pietro, a sua volta, ringrazia Martina per la sua intelligenza e gentilezza.

 

 


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Lilli D'Amicis

Lilli D’Amicis - giornalista - "Lilli D’Amicis - Arcangela Chimenti D'Amicis - direttore oraquadra.info" In sintesi la giornalista che non sarei!!! Arcangela Chimenti D’Amicis, così registrata all’anagrafe di Grottaglie, dove è nata il 10 luglio del 1955 e dove dal 2010 risiede, dopo un’assenza di quasi 20 anni, ma tutti la conoscono come Lilli D’Amicis, giornalista senza peli sulla lingua, dal 1984 esercita una delle professioni più affascinanti, iscritta all'Ordine dei Giornalisti di Puglia da Marzo 1986 il giornalismo appunto, un’attività che principia come corrispondente al Corriere del giorno di Taranto, grazie al quale, nel 1986, ottiene l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti di Puglia e da allora comincia una fitta attività in giro per l’Italia, ricoprendo vari ruoli sempre nell’ambito della comunicazione giornalistica. Ha collaborato nei Tg di Videolevante di Taranto, Retepuglia, Trcb e Puglia Tv tutte emittenti del brindisino. A Puglia tv di Brindisi realizza il primo tg fatto dai bambini delle scuole elementari di Brindisi, un successo ed una novità che la portò a Sanremo, in una Convegno nazionale ACLI per parlare di questo singolare esperimento. Poi trasferitasi al nord, a La Spezia, ha iniziato a collaborare con l’emittente televisiva Astro tv ed Uno Tv, nella prima ha realizzato e condotto programmi di approfondimento giornalistico, nella seconda invece ha ricoperto l’incarico di capo redattore, redigendo e conducendo Tg e programmi di approfondimento. A Roma nel 1993 ha collaborato a Il Tempo, redazione cronaca e poi spettacoli. Tornata in Puglia a Brindisi, è entrata a far parte della redazione giornalistica di Ciccio Riccio fm, dove realizzava 7 radio notiziari al giorno, e contemporaneamente teneva due rubriche di spettacolo, sul Corriere del Giorno di Taranto, da lei ideate “Radioascoltando” e “Televisionando”. Nel 1997 fonda un magazine cittadino, un mensile di varia informazione, ZOOM, tutto a colori, formato poket (A5), con una tiratura di 2000 copie, con vendite che hanno toccato le 1500 copie, naturalmente oltre ad editore era anche direttore. Zoom fu all’epoca il primo giornale cartaceo ad avere un sito internet: www.zoomonline.it. Nel 2001 è costretta a chiudere il suo amato Zoom, dove si sono formati alcuni ragazzi, oggi giornalisti locali di talento, la chiusura fu dovuta anche a un furto nella redazione che mise in ginocchio le già magre risorse finanziarie del giornale. Dal 1998 firma le testate giornalistiche dell’emittente radiofonica “Ciccio riccio” e “Disco box”, prossima a passare il testimone a Valentina Molfetta appena diventata giornalista professionista. Dal 2006 è stata addetto stampa di un Senatore di Puglia per circa 8 anni e dal 2000 al 2015 fornisce il servizio di uffici stampa politici. Nel marzo del 2011 fonda un nuovo giornale, ma questa volta è solo on line: www.oraquadra.info e dal 2004 ha un blog di successo: www.tuttoilresto-noia.blogspot.com , già nel titolo è una leggenda, firme di studiosi ed intellettuali locali contribuiscono alla redazione di questo blog che contava quando era in piena attività una media di 1200 visitatori al giorno. Ha conseguito la maturità scientifica e diploma magistrale, non è riuscita a laurearsi perché il suo tempo oltre che per il lavoro giornalistico, sua unica professione, è stato impiegato a crescere i suoi due meravigliosi figli, avuti in giovanissima età e ai quali non ha voluto mai far mancare l’affetto del padre, suo marito Oreste, ufficiale della Marina Militare vip in carriera, sempre in giro per il mondo e lei a suo seguito con armi e bagagli e con Michela Tombolini avvocato e prima wedding lawer d'Italia, e Giovanni Tombolini istruttore e pilota di aerei, docente al Istituto Carnaro Marconi Flacco Belluzzi e pilota di Canadair. Alla soglie dei 70 anni sono ancora operativa con la mia agenzia MT Eventi wedding e non solo. E scusate se è poco!!! di più non ce la faccio a fare.

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