L’ I. C. Galiileo Galilei ha inaugurato una nuova aula immersiva nel plesso Consiglio
Taranto – Si tratta della seconda aula che la scuola mette a disposizione degli alunni , ma per la prima volta nella sede di Taranto vecchia. Dopo un intenso lavoro iniziato a dicembre 2022, tra progettazione ed esecuzione insieme al gruppo di lavoro, con grande orgoglio, abbiamo inaugurato a maggio scorso, al plesso Tamburi la prima aula immersiva. Si tratta di un progetto che darà luogo anche in città vecchia ad attività esperienziali più innovative e d’impatto e consente agli alunni di interagire, di comunicare, di esplorare mondi diversi sviluppando creatività ed immaginazione. Rappresenta Il miglior modo per apprendere e fare, mettendo in atto strategie quali il learning by doing dove i bambini apprendono facendo.
“Introdurre nelle prime esperienze di apprendimento dei bambini a partire già dalla scuola dell’infanzia la fruizione di modalità innovative, fa sviluppare le prime abilità nel pensiero critico e nel problem solving, il pensiero computazionale, della collaborazione, della comunicazione, della creatività, dell’alfabetizzazione tecnologica – spiega la dirigente scolastica Antonietta Iossa -. Tutto ciò presuppone la disponibilità di spazi didattici e di strumenti ottimali per favorire le pratiche più appropriate per l’esplorazione e la scoperta, il gioco, la creatività, la sperimentazione e il benessere, con la creazione di ambienti esperienziali.
L’aula immersiva nasce proprio per assecondare questa esigenza. Trasformare un ambiente di apprendimento statico in un grande ambiente di apprendimento virtuale in cui i bambini interagiscono con gli elementi dello scenario. Le pareti si trasformano, si animano e generano un ambiente nuovo e sempre diverso che permette ai bambini di avere un ruolo attivo: toccano, spostano, ascoltano, osservano, disegnano, esplorano. Imparano a conoscere se stessi e gli altri e ad interagire con l’insegnante. Un vero e proprio viaggio in un ambiente unico, fatto di luci, suoni e colori ove i bambini possono sperimentare l’empatia con se stessi e con gli altri, conoscere luoghi lontani, familiarizzare con la realtà digitale. Immergersi in un ambiente sempre diverso utilizzando videoproiettori e pannelli messi in comunicazione da un software.
Pochi semplici elementi che consentono ai bambini di fare una passeggiata in un bosco o al mare, di visitare un paese incantato, di scrivere una storia con i personaggi proiettati sulle pareti. Tutto rimanendo fisicamente all’interno dell’aula. Un ambiente innovativo strumentale allo sviluppo della capacità di apprendimento dei bambini fatta di percezione ed esperienza. Non più solo spettatori ma attori pienamente coinvolti in una realtà immersiva. Un’opportunità per innovare la didattica che possono trasformare le aule in veri e propri ambienti di apprendimento innovativi. Un progetto che ha l’obiettivo di esplorare e consolidare le potenzialità in ambito educativo dei cosiddetti “mondi virtuali”. I mondi virtuali sono ambienti 3D online simulati dal computer nei quali gli utenti, mediati da un avatar, possono esplorare ambientazioni, contribuire a realizzarle, partecipare e progettare attività, comunicare con altri utenti”.
Negli ultimi anni, il virtuale in ambito educativo è stato riconosciuto come uno strumento potente ed efficace a supporto dell’insegnamento/apprendimento, in accordo con l’approccio costruttivista. In particolare, i mondi virtuali permettono di attivare compiti specifici all’interno di setting modellati come scenari finalizzati a obiettivi di apprendimento. Questo vuol dire la possibilità di imparare l’inglese in un’ambientazione virtuale che simula l’esperienza di un check-in all’aeroporto o un’ordinazione al ristorante, oppure imparare le scienze esplorando un fondale marino o l’interno di un vulcano. Ma vuol dire anche la possibilità per docenti e studenti di costruire quegli stessi scenari. Ecco allora che una classe, ma anche più classi geograficamente distanti tra loro, può utilizzare un mondo virtuale per allestire uno spazio espositivo su un tema disciplinare, oppure per ricostruire un sito storico del passato. La scuola, oggi, non può ignorare i linguaggi che gli studenti utilizzano quotidianamente e i contesti virtuali e ludici in cui trascorrono il loro tempo e deve fornire loro, delle “esperienze” da vivere e su cui riflettere per far si che l’apprendimento diventi veramente significativo. La dimensione immersiva che il videogioco o la realtà virtuale comportano, implica la sfera emotiva di chi la fruisce, determinando forme di coinvolgimento attivo fortemente motivanti.
La realtà virtuale, inoltre, in dimensione didattica non è mai quella esperita in modo individuale, ma è quella che si fonda sul cooperative learning: la sua applicazione è inserita in percorsi di apprendimento problematizzati, fondati su compiti autentici che per loro natura sono complessi, aperti e sfidanti e richiedono competenze diverse. Cooperazione, conoscenza distribuita e i valori condivisi risultano indispensabili per portare a termine il compito. Ne consegue che anche l’intelligenza interpersonale deve essere messa in gioco nella rete di relazioni e nella negoziazione sociale dei significati all’interno della comunità e trova in questa dimensione un favorevole terreno di sviluppo.
“La scuola con i numerosi progetti extra curricolari, rappresenta per i ragazzi, ma anche e soprattutto per i genitori, un importante punto di riferimento istituzionale di contrasto alla dispersione scolastica e lotta alla microcriminalità, fenomeni purtroppo conosciuti in questo quartiere”. Dunque ai tanti incontri pomeridiani di crescita didattica e personale che sono già attivi dall’inizio dell’anno presso l’I.C. Galilei, si aggiunge dunque la Realtà Virtuale, che, grazie all’uso di visori, immerge gli studenti in un ambiente virtuale costruito ad hoc, creando la percezione di vivere un’esperienza quasi reale.
Il vero EDUVERSO, un mondo virtuale, un ambiente 3D simulato dal computer nei quali gli allievi, mediati da un avatar, possono esplorare ambientazioni, contribuire a realizzarle, partecipare e progettare attività, comunicare con altri studenti – conclude la Iossa -. Questo ambiente immersivo è importante sull’efficacia della didattica e, nello specifico, il divertimento e gli stimoli positivi fanno apprendere meglio i concetti e rendono la comprensione più completa e duratura”.