Nidi comunali pubblici. Boccuzzi (Gnni): “Incassato il prezioso risultato, ora bisogna lavorare per un Sistema Integrato 0-6 di qualità”
Taranto – Dopo il Consiglio comunale di martedì, i nidi comunali di Taranto restano a gestione diretta. Ora si passi subito alla costruzione di un percorso per la creazione di un Sistema Integrato 0-6 di qualità in città.
Vogliamo sperare che sia l’inizio di una nuova era per la nostra amministrazione comunale, che ci auguriamo possa cominciare ad utilizzare il dialogo, il confronto, la condivisione, l’ ascolto di tutte le componenti interessate, come metodo da utilizzare sempre, prima di operare scelte di pubblico interesse. Ci saremmo aspettati e avremmo certamente gradito la presenza del Sindaco durante il Consiglio comunale monotematico per un tema così importante, ma auspichiamo che il cambio di rotta sia un decisivo segnale di apertura nell’interesse soprattutto dei più piccoli.
Detto ciò, la conferma della natura pubblica del servizio dei nove nidi comunali già esistenti, e dei due di prossima consegna, deve essere considerato solo un punto di partenza. Dobbiamo essere consapevoli che da oggi si dovrà lavorare con più convinzione per consolidare e rilanciare la qualità del servizio. La prospettiva deve essere quindi la promozione e la realizzazione del Sistema Integrato di Educazione e Istruzione 0-6 nel territorio, di cui alla legge 107 del 2015 e al decreto attuativo n. 65 del 2017.
I dispositivi per la qualità del sistema sono i Coordinamenti Pedagogici dei servizi, e fra servizi. Il Comune deve assumere determinate figure professionali (e/o selezionarle fra il personale con i titoli, già presente negli organici dei nidi) nel rispetto dei requisiti previsti dal d. lgs. 65/17.
La formazione dei coordinamenti è un’operazione complessa che va affrontata con sensibilità pedagogica e competenze specialistiche, anche ricorrendo alla collaborazione con le università e/o con le associazioni che hanno sostenuto percorsi del genere in altre regioni, che non può essere frutto di improvvisazione. Forte sarebbe il rischio, in questo caso, della creazione di organismi solo formali che non avrebbero la capacità di incidere sui livelli di qualità dell’offerta educativa, e a maggior ragione di creare un sistema come quello che disegna il decreto 65.
Aggiungiamo a tutto ciò che ci sembra necessaria una revisione del Regolamento di Gestione dei nidi. Quello attuale appare del tutto estraneo all’impostazione, ai riferimenti normativi e pedagogici, caratterizzanti la richiamata, più recente normativa.
Linda Boccuzzi
Referente regionale Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia Puglia