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“IO C’ENTRO” Carrieri: Lavoriamo per valorizzare le potenzialità del nostro Aeroporto

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Taranto – A furia di essere richiamata più volte in ogni sede istituzionale, sembra che la strategicità nazionale di Taranto e del suo territorio debba essere considerata un “dogma” assoluto. Manifestando riserve su questa “corrente di pensiero” ed in fiduciosa attesa che i fatti le diano forza, riteniamo di essere fra coloro che valutano la “strategicità” di un territorio in base a ciò che può offrire non solo a livello industriale, ma anche dal punto di vista sociale, turistico, culturale, ambientale. E questo senza trascurare il fatto che una “area strategica” non può assolutamente fare a meno di un’efficace rete di collegamenti ferroviari ed aerei.  A tal proposito, pare opportuno tornare sulle dichiarazioni rilasciate dal viceministro Edoardo Rixi nel corso della sua recentissima visita all’Autorità Portuale del capoluogo ionico. In particolare, desideriamo soffermarci sulla possibilità che dall’Aeroporto di Taranto-Grottaglie possano decollare i voli di linea per passeggeri. Sul punto proprio il rappresentante del Governo ha un po’ ridimensionato le aspettative di un’intera comunità rimarcando, in ordine a questa operazione, sia la centralità dell’Aeroporto del Salento rispetto a Taranto e Lecce sia il rapporto costi-benefici, un “mix” che non ci lascia molte speranze riguardo all’eventualità che dallo scalo ionico possano decollare oltre ai futuri voli suborbitali, sicuramente destinati ad un’utenza facoltosa, anche quelli per chi si accontenta di mete più terrestri.

Come “IO C’ENTRO”, guardiamo sicuramente con favore all’attivazione dei voli civili dall’Aeroporto di Taranto-Grottaglie, ma le parole del viceministro ci inducono a formulare delle riflessioni soprattutto sulle potenzialità delle infrastrutture che insistono nell’area ionica.  Del resto, se proprio dobbiamo pazientare in attesa che partano i voli “suborbitali”, allora è bene chiarire alcuni concetti. Il maxi-impegno di 169 milioni di euro per questo progetto è rivolto al futuro, a qualcosa che non sarà immediatamente fruibile. Il grosso di quella cifra (114 milioni) è stato allocato dal Governo nel 2030. Fra cinque anni. Arco temporale a cui devono poi aggiungersi le tempistiche per la realizzazione di un’opera di cui si apprezzerà l’efficacia negli anni a venire. Si lavora per il futuro, quindi. Ma per il presente? Che cosa si prevede di concreto? In attesa di risposte illuminanti e ricordando che fra circa 18 mesi Taranto ospiterà i “Giochi del Mediterraneo” (a buon intenditor poche parole), va rilevata una cosa interessante: nel decreto dei 169 milioni era posta l’attenzione sulla flessibilità delle infrastrutture che venivano costruite. Già, la flessibilità… Abbiamo sempre pensato che, se ci fosse un impegno politico serio, lo scalo aeroportuale di Taranto-Grottaglie (si ricorda che nel vecchio piano dei trasporti era previsto come aeroporto cargo), essendo dotato di una delle piste più lunghe d’Europa, sia in grado di rispondere benissimo al requisito della “flessibilità” potendo risultare la più grande piattaforma di smistamento delle merci del Mezzogiorno. Soprattutto perché grazie alla bretella stradale realizzata ed inaugurata dall’attuale Amministrazione provinciale si sono create le condizioni per collegare agevolmente lo stesso Aeroporto con il Porto per il trasferimento su gomma delle merci e dei cosiddetti “fuori-sagoma”.

Alla luce di queste concomitanze, non dovremmo perdere di vista il fatto che per avere ricchezza nell’intera area ionica, sempre che ci sia una chiara volontà politica, si dovrebbe lavorare con l’obiettivo di realizzare immediatamente quella che può diventare la più grande piattaforma di smistamento del Mezzogiorno. E non solo della provincia di Taranto. Se invece ogni cosa ci viene “espropriata” per accontentare altre regioni, è chiaro che ci troveremo a dover ragionare su progetti che lasciano il tempo che trovano. Secondo “IO C’ENTRO”, se c’è la volontà politica e tenuto in debito conto che lo scalo di Taranto-Grottaglie è già pronto in massima parte, il nostro Aeroporto, in attesa dei voli “suborbitali”, può servire per altre finalità sempre al servizio del territorio.

In ultimo, noi siamo favorevoli ai voli civili, ma nutriamo il timore che quella detta dal viceministro Rixi sulla difficoltà di attivarli sia un’amara verità, che molti non hanno il coraggio di accettare e di confermare.

COSTANZO CARRIERI

Coordinatore provinciale di “IO C’ENTRO


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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