Pasquale Pinto poeta di Taranto
Alfredo Traversa leggerà e commenterà con Silvano Trevisani la sua silloge “Il poeta scomparso e altre storie”
Grottaglie (Ta) – Come scrive Mauro Ferrari nella sua postfazione il libro di Trevisani “si impone all’attenzione critica per almeno due motivi: da un lato mantiene viva la memoria di un poeta autentico come fu il tarantino Pasquale Pinto, “uomo città”, acclamato da grandi nomi (e definito forse riduttivamente “poeta-operaio”) ma caduto poi in un ingiusto oblio – e di cui Trevisani fu amico e sodale – ma dall’altro, innegabilmente, mostra interessanti caratteristiche espressive e spunti tematici di attualità.”
È dunque dedicata all’amico poeta la maggior parte dei componimenti contenuti nella prima parte della raccolta, “Scomparso alla città d’acciaio” (“Un’indagine in versi, nei luoghi e nelle memorie, alla ricerca di Pasquale Pinto, amico poeta la cui grandezza fu uguale all’incomprensione, o forse anche maggiore della dimenticanza”), sullo sfondo della città dove Pinto è nato e ha vissuto, Taranto; nell’intento di scongiurare l’incomprensione più che il rischio di oblio del poeta, come purtroppo avviene di frequente in ogni luogo e tempo.
Nel 1992 l’Amministrazione comunale di Taranto pubblicò il poemetto “La terra di ferro”; mentre a cura della Biblioteca della Provincia di Taranto uscirono le raccolte “Poemetti” (1995) e “I mari della corte” (2003). Va infine segnalato il lavoro di riordino e raccolta della produzione di Pinto nel volume “La terra di ferro – e altre poesie” (1971 – 1992), per le edizioni Marcos y Marcos.
La seconda parte del libro, Altre storie, comprende i pometti Dialogo di una barbona, Ri-creazione, Dal diario di un’amica e dal Diario di una pornodiva.