APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – Taranto: tra sfide politiche, il nodo dell’ex Ilva e il dolore delle famiglie
Taranto si trova oggi di fronte a una triplice sfida: rinnovare la politica locale, affrontare il delicato tema dell’ex Ilva e, soprattutto, riconoscere e rispettare il dolore delle famiglie colpite dai lutti causati dall’inquinamento. Questi temi non riguardano solo il futuro amministrativo della città, ma anche la sua identità e il suo destino.
La pioggia di investimenti che sta interessando la città rappresenta una straordinaria opportunità, ma anche un rischio. Le vecchie lobby affaristiche, radicate nel tessuto locale, potrebbero ostacolare il cambiamento e sfruttare queste risorse per consolidare il proprio potere. In questo contesto, la politica deve dimostrare di essere all’altezza, proponendo soluzioni trasparenti e orientate al bene comune.

Il tema dell’ex Ilva è emblematico. I candidati alle prossime elezioni devono affrontarlo con chiarezza e pragmatismo, evitando slogan vuoti e populismo. È fondamentale tutelare i lavoratori, garantire la sostenibilità ambientale e proporre una visione strategica che integri l’ex Ilva in un piano di sviluppo più ampio per Taranto. La trasparenza e il dialogo con la comunità saranno essenziali per costruire fiducia e trovare soluzioni condivise.
Ma c’è un altro aspetto che non può essere ignorato: il dolore delle famiglie tarantine colpite dai lutti causati dall’inquinamento. I candidati devono affrontare questa questione con empatia e rispetto, dimostrando una sensibilità profonda verso il dolore di chi ha perso i propri cari. È necessario ascoltare queste famiglie, riconoscere gli errori del passato e proporre soluzioni concrete per prevenire ulteriori tragedie. Questo include monitoraggi ambientali più severi, investimenti in sanità locale e supporto psicologico per chi è stato colpito.

Affrontare il tema con superficialità o populismo potrebbe alienare gli elettori, mentre un approccio serio e responsabile potrebbe fare la differenza. Figure nuove e promettenti come Annagrazia Angolano e Mirko Di Bello potrebbero rappresentare una svolta. Entrambi portano con sé un messaggio di rinnovamento e una promessa di cambiamento. Ma la vera prova sarà la loro capacità di tradurre le parole in azioni, di costruire un rapporto autentico con i cittadini e di dimostrare che la politica può essere uno strumento di progresso e non solo di potere.
Taranto ha bisogno di una visione che guardi oltre le elezioni, che sappia immaginare una città più giusta, più inclusiva e più sostenibile. Questo richiede non solo leader capaci, ma anche una comunità attiva e partecipe, pronta a sostenere il cambiamento e a vigilare sull’operato delle istituzioni. La rinascita di Taranto non sarà facile, ma è possibile. E dipenderà dalla capacità di tutti, politici e cittadini, di lavorare insieme per costruire un futuro migliore.