A proposito del dissalatore di Taranto sul fiume Tara la versione dell’AQP
Acquedotto Pugliese (AQP), ritenendo necessario fare chiarezza e fornire un’analisi equilibrata basata su dati oggettivi e considerazioni tecniche, chiarisce:
Bari – Il progetto del dissalatore di Taranto sul fiume Tara rappresenta una soluzione strategica per affrontare le sfide legate all’approvvigionamento idrico in Puglia, garantendo maggiore autonomia e resilienza alle crisi idriche. Sebbene le osservazioni di Legambiente Taranto evidenzino la possibilità di incrementare le risorse idriche attraverso interventi sugli invasi esistenti, è fondamentale considerare che tali misure non sono sufficienti a soddisfare le crescenti esigenze idriche ed irrigue della Puglia e delle altre regioni che prelevano da quelle fonti, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e di conseguenti crisi idriche.
È importante sottolineare che il dissalatore non sostituisce gli interventi sugli invasi esistenti, ma li integra in una strategia complessiva volta a diversificare le fonti di approvvigionamento idrico. Questa diversificazione è essenziale per garantire la sicurezza idrica della Puglia, riducendo la dipendenza da fonti esterne e aumentando la capacità di risposta, anche ad eventuali crisi idriche future.
Il dissalatore di Taranto rappresenta un’opera necessaria e complementare alle altre misure di gestione delle risorse idriche, contribuendo in modo significativo alla sicurezza e alla sostenibilità dell’approvvigionamento idrico in Puglia. Inoltre, la realizzazione del dissalatore consentirà di ridurre l’emungimento dai pozzi attualmente utilizzati per l’approvvigionamento idrico, migliorando lo stato delle falde acquifere sotterranee e contrastando il fenomeno dell’intrusione salina, che rappresenta una minaccia per la qualità delle risorse idriche sotterranee.