APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – In morte di Papa Francesco
Alcune mie modeste considerazioni da semplice osservatrice scaturite dalla lettura di vari articoli su varie testate giornalistiche sia in rete che sulla carta stampata
Papa Francesco ha nominato, durante il suo papato, oltre 100 cardinali, molti dei quali condividono la sua visione progressista. Questo ha un impatto significativo sul futuro della Chiesa, poiché i cardinali sono coloro che eleggeranno il prossimo pontefice. La loro composizione ideologica potrebbe influenzare la direzione che la Chiesa prenderà dopo il pontificato di Francesco.
La nomina di tanti cardinali progressisti da parte di Francesco aumenta le probabilità di continuità con la sua linea, ma non elimina del tutto l’incertezza sul futuro della Chiesa. È un equilibrio delicato tra tradizione e rinnovamento.
Il Conclave che si svolge nella Cappella Sistina (foto di copertina), è risaputo che è il processo attraverso il quale i cardinali eleggono il nuovo Papa. Storicamente, le dinamiche interne hanno sempre giocato un ruolo cruciale, con influenze politiche, alleanze e strategie che hanno determinato l’elezione dei vari pontefici che si sono avvicendati sul Trono di Pietro a Roma.
Alcuni elementi chiave dei Conclavi passati includono:
Regole e procedure: I cardinali elettori (quelli sotto gli 80 anni) si riuniscono nella Cappella Sistina e votano fino a raggiungere una maggioranza di due terzi.
Influenze geopolitiche: La provenienza dei cardinali spesso influenza le scelte. Ad esempio, l’elezione di Papa Francesco nel 2013 segnò un cambiamento verso una Chiesa più globale, con un Papa proveniente dall’America Latina.
Tensioni tra progressisti e conservatori: Nei Conclavi recenti, si è visto un confronto tra chi sostiene una visione più aperta e chi vuole mantenere una linea tradizionale.
Papa Francesco ha nominato circa 108 cardinali tra i 135 che parteciperanno al prossimo Conclave (tra l’altro pare che non bastino le stanze per ospitare tutti quanti).
Il pontificato di Papa Francesco è durato 12 anni, dal 13 marzo 2013 fino alla sua scomparsa il 21 aprile 2025. Durante questo periodo, ha guidato la Chiesa cattolica con un forte impegno per la giustizia sociale, l’ecologia e il dialogo interreligioso.
Ha visitato 66 Paesi in 47 viaggi apostolici, ha scritto quattro encicliche e ha nominato 149 cardinali, di cui oltre 100 saranno elettori nel prossimo Conclave.
Durante il suo pontificato, Francesco ha presieduto 10 concistori ( Il concistoro è un momento chiave nella vita della Chiesa, poiché permette al Papa di consultare i cardinali e prendere decisioni strategiche), superando Giovanni Paolo II, che ne aveva presieduti 9 in quasi 27 anni. Ciò vuol dire che Francesco ha lavorato molto sui cardinali e sul futuro della Chiesa.
Dunque: circa l’80% dei cardinali elettori sono stati scelti da lui, il che potrebbe influenzare significativamente l’elezione del suo successore.
Le sue nomine hanno contribuito a rendere il collegio cardinalizio meno eurocentrico, con una maggiore presenza di cardinali provenienti da Africa, Asia e America Latina.
Ecco alcune caratteristiche principali dei cardinali che Francesco ha scelto:
Diversità geografica: Francesco ha ridotto la predominanza europea e italiana, nominando cardinali da Africa, Asia e America Latina.
Orientamento progressista: Molti dei suoi nominati condividono la sua visione pastorale, con un’attenzione particolare ai poveri e alle periferie.
Età media più bassa: I cardinali nominati da Francesco hanno un’età media di circa 62 anni, dieci anni in meno rispetto alla media del Collegio.
Rappresentanza globale: Il Conclave sarà composto da cardinali provenienti da 71 Paesi, con una forte presenza, come su già scritto, di America Latina, Asia e Africa.
Infine le modalità del voto in conclave:
- Il Conclave si svolge nella Cappella Sistina, in totale isolamento dal mondo esterno.
- I cardinali elettori (quelli con meno di 80 anni) scrivono il nome del candidato su una scheda e la depositano in un’urna.
- Per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno due terzi dei voti.
- Ogni giorno possono svolgersi fino a quattro scrutini (due al mattino e due al pomeriggio).
- Se dopo alcuni giorni non si raggiunge un accordo, possono essere introdotte nuove regole per facilitare l’elezione.
Tra i nomi più citati per la successione di Papa Francesco, emergono:
- Pietro Parolin (Italia) – Segretario di Stato Vaticano, figura diplomatica di grande esperienza.
- Matteo Zuppi (Italia) – Arcivescovo di Bologna, noto per il suo impegno sociale e la vicinanza ai poveri.
- Luis Antonio Tagle (Filippine) – Ex arcivescovo di Manila, molto vicino alla linea pastorale di Francesco.
- Christoph Schönborn (Austria) – Teologo influente, con una visione equilibrata tra tradizione e riforma.
Ma c’è un vecchio adagio: nel conclave si entra Papa e si esce Cardinale!
Quindi non resta che aspettare il Conclave per l’elezione del nuovo Papa che si terrà tra il 5 e il 10 maggio 2025