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UNA PACE DISARMATA, UNA PACE DISARMANTE

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«Una pace disarmata, una pace disarmante, umile e perseverante». Con queste parole limpide, potenti, Papa Leone XIV ha squarciato il velo dell’ipocrisia che spesso accompagna il nostro tempo. Un tempo segnato da una retorica bellica che si fa sempre più martellante, da arsenali che si gonfiano e da silenzi colpevoli che circondano la parola più semplice e più rivoluzionaria di tutte: pace.

Quelle parole non sono solo un appello. Sono un atto di resistenza. Sono un gesto politico e umano, uno schiaffo alla logica disumana del riarmo, del profitto sulla pelle dei popoli, della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.

In un mondo che spende ogni secondo milioni per prepararsi a uccidere, parlare di pace con umiltà e perseveranza non è debolezza. È forza. È visione. È coraggio. Perché ci vuole coraggio, oggi, a disertare l’odio. A rifiutare la logica dell’occhio per occhio. A credere che la diplomazia, il dialogo, la solidarietà internazionale non siano utopie ma urgenze.

Noi, dalla parte della giustizia sociale, non possiamo che fare eco a questo messaggio. Lo facciamo con fermezza e con la consapevolezza che una pace vera non può essere costruita sui missili, ma sul pane, sul lavoro, sulla dignità, sulla cooperazione tra i popoli.

Non ci sono guerre giuste quando a pagare il prezzo sono sempre i civili, i bambini, i lavoratori, le donne. Non c’è sicurezza in un mondo in cui si investe più in armi che in sanità, in cultura, in tutela ambientale. Non c’è progresso dove le bombe soffocano ogni speranza.

Abbiamo bisogno di una pace che disarmi le mani, ma soprattutto le coscienze.
Una pace che metta al centro la vita, non il potere.
Una pace che sia una scelta quotidiana, politica, sociale.

Le parole del Papa ci obbligano a guardarci dentro e a scegliere da che parte stare.
Noi scegliamo di stare dalla parte della pace. Sempre. Ostinatamente. Senza armi, ma con idee, con cuore, con giustizia.

Perché la vera rivoluzione comincia quando si ha il coraggio di dire: basta guerre. Pace, ora.


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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