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APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – Taranto tra passato e futuro: l’elezione che può cambiare tutto

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Non andare a votare potrebbe costare caro al futuro di Taranto e agli stessi tarantini

A una settimana dal voto, Taranto si prepara alla fase più intensa della campagna elettorale. I sei candidati sindaco affinano le loro strategie, cercando di convincere gli elettori con programmi dettagliati e promesse di cambiamento. Gli ultimi giorni prima delle elezioni sono sempre cruciali, e in questa tornata elettorale l’attenzione è amplificata dall’arrivo di figure politiche nazionali a sostegno dei vari candidati.

I candidati sindaco sono Annagrazia Angolano per il Movimento Cinque Stelle, Piero Bitetti per il centrosinistra, Mario Cito per At6-Lega d’azione meridionale, Mirko Di Bello per la coalizione civica “Adesso”, Luca Lazzàro per il centrodestra e Francesco Tacente per una coalizione di liste civiche, con il supporto di Psi, Udc e Lega. Il voto si terrà il 25 e 26 maggio e, se nessuno dei candidati supererà il 50% al primo turno, il ballottaggio è previsto per l’8 e 9 giugno.

Uno degli eventi più significativi della settimana è il sostegno esplicito del vicepremier Matteo Salvini a Francesco Tacente. La presenza del leader della Lega, che si schiera apertamente per la coalizione di liste civiche con Psi, Udc e l’adesione di “Prima Taranto”, segna un momento chiave della campagna. Salvini ha insistito sulla necessità di sviluppare nuove infrastrutture e ha garantito il supporto governativo per progetti di rilancio del territorio, in particolare del porto e delle aree produttive.

Parallelamente, il centrodestra si mobilita con un sostegno compatto a Luca Lazzàro, candidato di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Liberale e Noi Moderati. Diversi ministri del governo Meloni hanno fatto tappa a Taranto per confermare il supporto all’imprenditore, sottolineando la necessità di una svolta decisa per la città in termini di sviluppo economico, decarbonizzazione e sicurezza urbana. Gli esponenti del governo puntano su Lazzàro come il candidato in grado di garantire stabilità amministrativa e una visione strategica per il futuro.

Gli altri candidati mantengono alta la pressione con una mobilitazione continua.

Piero Bitetti, forte dell’appoggio del centrosinistra e sostenuto da numerose liste, continua a puntare su esperienza e capacità amministrativa. Il suo messaggio è rivolto agli elettori che cercano continuità e stabilità dopo anni di turbolenze politiche. Ha insistito sulla necessità di riportare ordine e concretezza alla gestione della città, con un programma che punta sulla riqualificazione urbana, il miglioramento dei servizi e il rafforzamento delle infrastrutture. Bitetti si propone come un candidato capace di gestire con competenza l’amministrazione e di garantire equilibrio tra le diverse esigenze della città. Il suo obiettivo è creare un’amministrazione che possa funzionare senza scossoni e senza il rischio di nuove crisi politiche, come quella che ha portato alla caduta anticipata del Consiglio comunale.

Annagrazia Angolano, candidata del Movimento Cinque Stelle, ha scelto di focalizzare la sua campagna sulla cittadinanza attiva e sulla necessità di un’amministrazione trasparente e vicina ai cittadini. Rivendica il lavoro svolto per il “Cantiere Taranto”, progetto avviato durante il governo Conte II, e insiste sull’importanza di impiegare i fondi stanziati per trasformare la città in un centro di sviluppo sostenibile. Angolano ha posto l’accento sulla questione ambientale, sottolineando la necessità di una gestione più rigorosa delle fonti inquinanti e sulla responsabilità istituzionale nella tutela della salute pubblica. Inoltre, ha evidenziato il ruolo delle donne in politica e nella società, spingendo per un maggiore coinvolgimento femminile nelle decisioni amministrative. Il suo messaggio è rivolto agli elettori che chiedono un cambiamento netto nelle modalità di governo della città, con un’amministrazione che ascolti di più i cittadini e sia meno condizionata dalle logiche di partito.

Mario Cito punta sulla sua candidatura fuori dagli schemi e sulla promessa di un approccio radicalmente diverso, mentre Mirko Di Bello con la sua coalizione civica continua a ribadire la necessità di una rottura netta con il passato politico della città.

Durante il confronto pubblico, i candidati hanno esposto le proprie idee sulle questioni fondamentali per Taranto. Un tema centrale è la situazione dell’Ex Ilva e il suo impatto ambientale. Bitetti ha ribadito che “la salute non è negoziabile”, mentre Lazzàro ha espresso la necessità di chiudere le fonti inquinanti e avviare la decarbonizzazione. Cito, pur senza opporsi a una possibile chiusura dell’Ilva, ha sottolineato che la decisione spetta a Regione e Parlamento. Di Bello ha dichiarato che “questa fabbrica prima o poi chiuderà” e che bisogna pensare a soluzioni alternative, come il turismo. Tacente ha evidenziato la necessità di destinare finanziamenti alla tutela ambientale, mentre Angolano ha sollecitato un chiarimento sulla posizione dei candidati rispetto all’Autorizzazione Integrata Ambientale che permetterebbe la prosecuzione della produzione a carbone per altri dodici anni.

Mirko Di Bello, in particolare, ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale, affermando che “la politica deve tornare ad essere uno strumento concreto al servizio del bene comune”. Ha insistito sulla necessità di rompere con un “sistema logoro e assuefatto agli interessi personalistici”, puntando su una coalizione interamente civica per garantire maggiore indipendenza e trasparenza nelle decisioni. Per quanto riguarda l’Ilva, ha ribadito l’urgenza di una riconversione che tuteli sia la salute pubblica che i lavoratori, sottolineando che “la produzione non può continuare con impianti obsoleti e nocivi”.

Nel frattempo, Taranto vive giornate frenetiche: comizi, incontri pubblici, dibattiti televisivi e una forte attività sui social media. L’elettorato è chiamato a scegliere il sindaco che guiderà la città in una fase delicata, segnata dalla necessità di rilanciare l’economia locale, risolvere le criticità ambientali e garantire una gestione amministrativa più efficace.

Il sistema elettorale a doppio turno potrebbe rivelarsi determinante. Se nessun candidato supererà il 50% dei voti, i due più votati si sfideranno nel ballottaggio dell’8 e 9 giugno. Questo rende ancora più strategico l’ultimo tratto di campagna elettorale, con ogni schieramento impegnato a consolidare le proprie basi e attrarre indecisi.

L’attenzione è alta anche per i cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza, che si svolgeranno in concomitanza con il ballottaggio. Questo potrebbe influenzare l’affluenza e la partecipazione politica, rendendo ancora più delicata la partita elettorale.

I candidati hanno di fronte giorni decisivi: un ultimo sprint per convincere gli elettori, una settimana di confronto serrato e un voto che potrebbe ridisegnare il futuro amministrativo di Taranto. La città attende risposte concrete e un governo capace di affrontare le sfide che l’hanno segnata negli ultimi anni. Il 25 e 26 maggio saranno giornate cruciali per una comunità che cerca stabilità, innovazione e una nuova direzione politica.


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Lilli D'Amicis

𝐋𝐢𝐥𝐥𝐢 𝐃’𝐀𝐦𝐢𝐜𝐢𝐬 – 𝐔𝐧𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 Arcangela Chimenti D’Amicis, meglio conosciuta come 𝐋𝐢𝐥𝐥𝐢 𝐃’𝐀𝐦𝐢𝐜𝐢𝐬, è una giornalista di grande esperienza, indipendente e senza peli sulla lingua. Nata il 𝟏𝟎 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟏𝟗𝟓𝟓 𝐚 𝐆𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐞, dopo quasi 20 anni lontana dalla sua città natale, vi è tornata nel 2010, continuando a esercitare una professione che ama e difende con determinazione dal 𝟏𝟗𝟖𝟒.Iscritta all’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 dal 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐨 𝟏𝟗𝟖𝟔, ha iniziato la sua carriera come 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐨, avviando un percorso che l’ha portata a collaborare con diverse emittenti televisive e radiofoniche, tra cui 𝐕𝐢𝐝𝐞𝐨𝐥𝐞𝐯𝐚𝐧𝐭𝐞 Taranto, 𝐑𝐞𝐭𝐞𝐩𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐓𝐑𝐂𝐁 𝐞 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐓𝐕 di Brindisi. 𝐈𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, ha realizzato il primo 𝐓𝐆 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 a Puglia TV, un esperimento così riuscito da essere presentato in un convegno ACLI a 𝐒𝐚𝐧𝐫𝐞𝐦𝐨.Dopo un periodo al Nord, ha collaborato con le televisioni 𝐀𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐓𝐕 𝐞 𝐔𝐧𝐨 𝐓𝐕a La Spezia, occupandosi di approfondimenti giornalistici e assumendo il ruolo di 𝐜𝐚𝐩𝐨 𝐫𝐞𝐝𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞. A 𝐑𝐨𝐦𝐚, nel 𝟏𝟗𝟗𝟑, ha lavorato per la 𝐫𝐞𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐚𝐜𝐚 𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐞 𝐈𝐥 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨. Tornata in Puglia, ha fatto parte della redazione di 𝐂𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐅𝐌, per poi firmare le 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐛𝐞𝐧 𝟐𝟓 𝐚𝐧𝐧𝐢, realizzando sette notiziari giornalieri, oltre a rubriche di spettacolo per il Corriere del Giorno. Al termine di questo lungo e prestigioso percorso, ha 𝐜𝐞𝐝𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐞 𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐌𝐨𝐥𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚, segnando il passaggio di una preziosa eredità professionale.Nel 𝟏𝟗𝟗𝟕, ha fondato 𝐙𝐎𝐎𝐌 𝐆𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐞 , un magazine innovativo in formato pocket con 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐢𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝟐.𝟎𝟎𝟎 𝐜𝐨𝐩𝐢𝐞, che fu tra i primi giornali cartacei in Puglia ad avere un 𝐬𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐞𝐭 (𝐳𝐨𝐨𝐦𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞.𝐢𝐭). La sua chiusura nel 𝟐𝟎𝟎𝟏 fu causata da un furto devastante nella redazione, sicuramente commissionato da chi non gradiva l'informazione libera e non asservita al potere politico locale .Dal 𝟐𝟎𝟎𝟔 ha ricoperto l’incarico di 𝐚𝐝𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐒𝐞𝐧𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐢, lavorando nel settore politico fino al 𝟐𝟎𝟏𝟓. Nel 𝟐𝟎𝟏𝟏, ha fondato il giornale online 𝐎𝐫𝐚𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚.𝐢𝐧𝐟𝐨, ancora attivo, e nel 𝟐𝟎𝟎𝟒 ha avviato il blog di successo 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨𝐢𝐥𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨-𝐧𝐨𝐢𝐚.𝐛𝐥𝐨𝐠𝐬𝐩𝐨𝐭.𝐜𝐨𝐦, che vantava una media di 𝟏.𝟐𝟎𝟎 /𝟏𝟓𝟎𝟎 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢Nonostante la sua intensa carriera giornalistica, Lilli D’Amicis 𝐡𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐮𝐞 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢, 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐚 𝐓𝐨𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢𝐧𝐢, avvocato e 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐰𝐞𝐝𝐝𝐢𝐧𝐠 𝐥𝐚𝐰𝐲𝐞𝐫 𝐝’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚, e 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐓𝐨𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢𝐧𝐢, 𝐩𝐢𝐥𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐞𝐫𝐞𝐢, 𝐝𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥’𝐈𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐚𝐫𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨𝐧𝐢 𝐅𝐥𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐁𝐞𝐥𝐥𝐮𝐳𝐳𝐢 𝐞 𝐩𝐢𝐥𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐝𝐚𝐢𝐫 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨, dimostrando grande versatilità e competenza nel suo settore.Alla soglia dei 𝟕𝟎 𝐚𝐧𝐧𝐢, da 50 anni sposata felicemente con 𝐎𝐫𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐓𝐨𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢𝐧𝐢, ammiraglio MM in pensione, continua a essere operativa con la sua agenzia 𝐌𝐓 𝐄𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐰𝐞𝐝𝐝𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨, dimostrando che 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐭𝐚̀ finché salute l'accompagna. E scusate se è poco!

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