Quando la scrittura libera l’anima – Grande consenso per il Progetto avviato da Stefania Romito nel Carcere di Catanzaro
Un’aula diversa, un silenzio denso, un’emozione collettiva difficile da descrivere. È in questo clima che si è svolto il secondo incontro del Progetto “La Cultura rende liberi”, promosso dall’Associazione culturale “Ophelia’s Friends Cultural Projects”, presso la Casa Circondariale di Catanzaro. A guidare l’incontro, come sempre con passione e dedizione, la giornalista e scrittrice Stefania Romito, presidente dell’associazione. Ad affiancare Stefania Romito, la poetessa e danzatrice Antonella Monaco, figlia dell’attore e regista teatrale cosentino Franco Monaco e dell’attrice teatrale e televisiva Anna D’Andrea. Il suo intervento, intenso e appassionato, ha colpito l’attenzione e invitato alla riflessione.
Con questo secondo appuntamento è ufficialmente partito il Corso di Scrittura Creativa e Poetica dedicato ai detenuti, e la risposta non avrebbe potuto essere più straordinaria. Il tema proposto, “la solitudine”, è stato affrontato partendo da una riflessione sulla figura di Cesare Pavese, trattata nell’incontro precedente. Da qui, un fiume di parole ha preso vita, toccando corde profonde e dando voce a pensieri e sentimenti spesso taciuti.
I testi prodotti dai detenuti si sono rivelati sorprendenti per intensità emotiva, autenticità e capacità introspettiva. La scrittura, come strumento di espressione e di ricerca del sé, ha trovato terreno fertile in cuori e menti pronti a mettersi in gioco, a raccontarsi, a riscoprirsi.

«Sono profondamente colpita dalla profondità emotiva con cui questi uomini hanno affrontato il tema della solitudine», ha dichiarato Stefania Romito, visibilmente commossa. «Ciò che emerge dai loro scritti è una sensibilità fuori dal comune, un bisogno urgente di comunicare, di essere ascoltati, ma soprattutto di comprendersi. Questo Progetto sta dando frutti ben oltre le nostre aspettative più ottimistiche. Inoltre, ci stanno arrivando richieste anche da altre strutture carcerarie, e questo mi rende profondamente orgogliosa e felice».
Al centro dell’iniziativa, non c’è solo l’alfabetizzazione culturale, ma un potente messaggio di umanità, rinascita e speranza. La scrittura si fa ponte tra l’anima e il mondo esterno, tra l’errore e la possibilità di redenzione, tra il passato e un futuro ancora da scrivere.
Perché anche tra le mura più chiuse, la libertà può iniziare da una pagina bianca.
Un sentito ringraziamento va alla Direttrice del carcere di Catanzaro e alle educatrici, per credere con convinzione in questo Progetto e per rendere possibile un cammino di crescita e rinascita attraverso la forza della cultura.
Il 29 giugno, alle ore 16:30, Stefania Romito verrà intervistata su Radio Vaticana in merito al Progetto “La cultura rende liberi”.