Musica

Il 18 marzo esce l’album “La rivoluzione” di Enrico Ruggeri

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Milano. «Non ho inventato niente».

È la candida ammissione di Enrico Ruggeri fatta alla presentazione del nuovo album “La rivoluzione”, in uscita venerdì 18 marzo.

«Forse è il mio miglior disco, come dico dai 38 che ho realizzato fino ad ora – ha fatto notare il cantautore – C’è stato più tempo per riflettere, soffermandomi di più sui testi. È un disco meditato, particolare, che esce a tre anni dal precedente, perché durante la pandemia non si potevano fare concerti. Sono comunque ottimista perché il destino mi ha portato a farlo uscire al momento giusto: sono stato in studio per due anni, offrendo tamponi a tutti mentre prima offrivo le cene».

L’album “La rivoluzione” è un disco che parla di rapporti umani, di sogni adolescenziali e di una generazione che si è scontrata con la vita, rappresentata dall’iconico scatto di copertina, una foto della classe di Enrico Ruggeri al Liceo Berchet, anno scolastico ‘73/’74.

«Ho pensato a lungo alla copertina, ma dato che questo è un album che parla di rapporti umani, di generazioni, di sogni dell’adolescenza, della vita che si scontra con quello che pensavamo la vita avrebbe dovuto essere, mi è sembrato naturale tirare fuori una foto del liceo – ha confidato – Andavamo a letto dopo Carosello e in quell’immagine ci sono non solo i miei sogni, ma anche una generazione che vide arrivare la Lotta Armata, le bombe di Piazza Fontana, l’eroina, l’Aids che portò a una retromarcia nella liberazione sessuale, ma anche tanti tipi di musica, suonata bene, che hanno segnato la storia. Ed ora veniamo da un periodo logorante, che ha esasperato la solitudine, in cui abbiamo ascoltato poco».

Gli undici brani delineano un concept album autobiografico, con racconti e suggestioni esaltati dall’inconfondibile timbro vocale di Enrico e dalla cura del suono in fase di registrazione.

«La svolta della mia vita sono stati i due album con i Decibel – ha ammesso – Per avere la paternità di questo disco sono stato in studio dal primo suono di rullante uscendo dallo studio solo alla fine di tutto. Qualche rivoluzione era già accaduta perché “Mistero” è stata la prima canzone rock a vincere un Sanremo, ancora prima dei Maneskin».

Il cantautore ha lavorato per due anni a i brani dell’album, con la collaborazione di Andrea Mirò in “Gladiatore” e di Massimo Bigi in “La rivoluzione”, “Non sparate sul cantante”, “Parte di me” e “Glam bang”.

«Il punto fondamentale è stato la ricerca di un suono che catturasse le nostre emozioni, senza nessun tipo di condizionamento esterno – ha affermato – Per ottenere il risultato dei miei sogni ci siamo attenuti scrupolosamente a dieci principi che ho indicato prima ancora di cominciare questo affascinante viaggio».

La pandemia ha segnato tutti, a cominciare dai giovani.

«I due anni passati sono una ferita che gli adolescenti se la porteranno dietro tutta la vita – ha infatti sostenuto – Sono mancati milioni di componenti alla scuola in presenza: oggi l’individualità è diventata fondamentale, cercando comunque il riscatto sociale».

Ruggeri non ha mai nascosto la sua passione di essere accanito lettore di scrittori russi.

«Ho passato anni della mia vita a leggere autori russi, Dostoevskij su tutti che continuerò ad adorare, ma anche Puskin e Tolstoj – ha accennato – La canzone cosa può fare in un periodo come questo che stiamo attraversando? Grandi artisti hanno cercato di modificare le coscienze, come Bob Dylan: oggi non è più così, perché ogni periodo storico è a se stante; gli artisti hanno una visione del mondo, non migliore ma sicuramente diversa. In questo disco ho cercato di raccontare le esteriorità e le interiorità, ma le storie dipende da come le racconti: magari sono le stesse degli altri con argomenti diversi».

L’artista si è soffermato sulla legge del ‘fine vita’.

«Ognuno deve decidere per se, ma è terribile – ha confessato – La fine della vita è un principio di qualcosa e non la fine di tutto: io non so cosa farei in una situazione del genere ma comunque ho il massimo rispetto per la scelta di ogni individuo».

Enrico Ruggeri incontrerà i fan e firmerà le copie del nuovo album nell’instore tour, il 5 aprile a Torino (alle ore 18.00 presso la libreria laFeltrinelli in p.zza C.L.N.9, l’8 a Milano (alle ore 18.30 presso la libreria laFeltrinelli di piazza Duomo), l’11 a Genova (alle ore 18.00 presso la libreria laFeltrinelli in via Ceccardi), il 13 a Bologna (alle ore 18.00 presso la libreria laFeltrinelli di piazza Ravegnana), il 20 a Palermo (alle ore 18.00 presso la libreria laFeltrinelli in via Cavour) e il 21 a Catania (alle ore 18.00 presso la libreria laFeltrinelli in via Etnea).

Enrico Ruggeri tornerà in concerto da aprile con “La rivoluzione – il tour”, il 2 a Crema (Teatro San Domenico), il 9 a Milano (Teatro Nazionale), il 21 a Catania (Teatro Ambasciatori), il 26 a Roma (Teatro Olimpico) e il 30 a Galatina (Teatro Cavallino Bianco).

«Salire sul palco è una delle cose piacevoli della mia vita – ha sottolineato – In studio ascoltavo una canzone e me la immaginavo già dal vivo; il concerto è condivisione, fondamentale per far arrivare la tua musica: in tanti momenti ho pensato al concerto».


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Franco Gigante

Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all'albo professionale dell'ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound. Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo. «Nel 1982 ero inviato per il Corriere del Giorno e fui chiamato sul palco in rappresentanza dei quotidiani regionali, insieme a Sandro Mayer per i settimanali e a Mario Fegiz per i quotidiani nazionali: controfirmammo la busta con il nome del vincitore indicato da Giucas Casella che fu aperta alla nostra presenza nella serata finale: c’era il nome di Riccardo Fogli, vincitore di quell’anno con la canzone “Storie di tutti i giorni”». Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda. «Sul palco del Saint Vincent Estate 1978 presi parte a un gioco musicale in coppia con Fred Bongusto e trasmesso per la prima volta a colori dalla Rai; fra gli altri artisti di quella edizione c’erano anche Mia Martini, Patty Pravo, Franco Califano, Renato Zero, Tozzi, i Pooh, Oxa e Venditti». È inviato musicale dell'agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto. Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport. È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto. Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d'Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d'Argento, Mandarino d'Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d'Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Discoteca DNA di Ginosa Marina, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta. Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca. A metà anni settanta ha dato vita a Radio Gieffe Castellaneta insieme ad altri appassionati di musica. «Era una delle prime radio ‘libere’ italiane della Puglia che condivisi con alcuni imprenditori per la parte economica e con molti giovani promettenti dee-jay; la radio dava voce ai cittadini con programmi di dediche e aveva anche strisce specifiche di vari generi musicali». In ambito sportivo è stato dirigente del Milan Club Castellaneta e della squadra del Castellaneta Calcio, insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza FIGC 1992 e 2003. «Entrambe le Stelle al merito sportivo mi furono consegnate a Roma, nel 1992 dal presidente Antonio Matarrese e nel 2003 dal presidente Franco Carraro: in entrambe le occasioni l’emozione fu tantissima». Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni insieme ad altri sportivi. Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta Campagna.

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